Confcooperative Federsolidarietà Lombardia ha organizzato un webinar per illustrare alle cooperative interessate del Piano Nazionale per le non autosufficienze, di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e, soprattutto per il lavoro di costruzione del Piano Regionale (lavoro al quale Confcooperative Federsolidarietà Lombardia sta partecipando) che dovrà essere approvato dal Consiglio regionale della Lombardia entro 90 giorni dalla pubblicazione del Piano nazionale.
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Il Piano nazionale contiene novità importanti rispetto al passato. Innanzitutto perché definisce meglio i Leps di erogazione e di processo, perché fissa gradualmente il passaggio dalla semplice erogazione di contributi agli interventi in servizi, svolti in maniera significativa dalle cooperative sociali. Altro argomento importante sul tema dei Leps di processo, è quello della progettazione ed istituzione dei Punti Unici di Accesso per la Non Autosufficienza nelle case di Comunità.
Il lavoro per la costruzione del Piano Regionale, oggi in essere nel tavolo inclusione sociale della Regione Lombardia, a cui Confcooperative Federsolidarietà Lombardia sta partecipando con la presenza di Salvatore Semeraro del Consiglio di Presidenza di Confcooperative Federsolidarietà Lombardia – che ha condotto i lavori dell’incontro, prevede un lavoro di programmazione intenso e rilevante che dovrà, entro 90 giorni dalla pubblicazione in G.U. del Piano Nazionale, determinare l’approvazione dello stesso in Consiglio Regionale. Alcuni elementi su cui porre particolare attenzione sono:
- Avvio dei PUA: quali connessioni con gli enti gestori ed le associazioni di advocacy di famiglie rispetto al tema della valutazione multidimensionale (Protocolli Operativi di funzionamento ed Accordi di Programma per il funzionamento delle UVM)
- Configurazione dei servizi ( con integrazione sociale e socio sanitaria ) previsti dai Leps di erogazione e nello specifico:
- Assistenza domiciliare sociale ed assistenza sociale integrata con servizi sanitari (qui dentro abbiamo anche azioni orientate a soluzioni abitative su nuove forme di coabitazione sociale delle persone anziane anche in coerenza con il PNRR; rafforzamento delle reti di prossimità intergenerazionali e tra persone anziane; adattamenti delle abitazioni con soluzioni domotiche)
- Servizi sociali di supporto, cioè la messa a disposizione di strumenti qualificati orientati a favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro degli assistenti famigliari, in collaborazione con i Centri per l’impiego
- Servizi sociali di sollievo, qui il riferimento è al pronto intervento temporaneo diurno e residenziale, al servizio di sostituzione temporanea degli assistenti famigliari ed all’attivazione e organizzazione mirata dell’aiuto alle famiglie, valorizzando la collaborazione volontaria delle risorse informali di prossimità e degli Enti del Terzo Settore anche attraverso strumenti di progettazione partecipata.
Il tema dei Leps di processo è strettamente legato, non solo all’avvio delle Case di Comunità ed all’integrazione sociale con quella socio sanitaria, ma soprattutto al PAI, di competenza delle Unità di Valutazione Multidimensionale, ove saranno definiti gli obiettivi di salute della persona anziana o con disabilità.