Si incrementa di 1,45 miliardi di euro, per l’anno 2020, e di 220,1 milioni di euro, per l’anno 2021, la dotazione del Fondo previsto dal Ristori-bis (articolo 8, comma 2, del decreto legge n. 149/2020) per le aree del territorio nazionale, tenuto conto dell’andamento epidemiologico, caratterizzate da uno scenario di elevata gravità (zona arancione) o massima gravità (zona rossa) e da un livello alto di rischio.
Questo consentirà l’accesso agli aiuto anche alle nuove zone rosse, successive al decreto Ristori-bis.
In sintesi, anche le partite IVA dei territori entrati in zona rossa nelle ultime settimane possono richiedere i contributi a fondo perduto se operano con gli specifici codici Ateco.
Inoltre, si evidenzia che gli strumenti di sostegno alle imprese e alle famiglie citati nell’articolo 8, comma 2, del decreto legge 9 novembre 2020, n. 149, e rifinanziati con la disposizione in commento, sono diversi e cioè:
• contributi a fondo perduto (artt.1 e 2, decreto legge Ristori-bis);
• credito d’imposta per i canoni di locazione di immobili a uso non abitativo (art.4, decreto legge Ristori-bis)
• cancellazione della seconda rata IMU (art. 5, decreto legge Ristori-bis);
• proroga secondo acconto per i soggetti che applicano gli ISA disposto dall’articolo 98 del DL Agosto (art. 6, decreto legge Ristori-bis);
• sospensione dei versamenti IVA, delle ritenute alla fonte e delle addizionali regionali e comunali in scadenza a novembre 2020 (art. 7, decreto legge Ristori-bis);
• sospensione contributi previdenziali e assistenziali in scadenza a novembre 2020 (art. 11, decreto legge Ristori-bis);
• congedo straordinario per i genitori in caso di sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado (art. 13, decreto legge Ristori-bis);
• bonus baby sitter (art. 14, decreto legge Ristori-bis).
Viene integrato, inoltre, l’Allegato 2, del decreto-legge Ristori-bis (n. 149/2020), con l’inclusione delle attività di commercio al dettaglio di calzature tra quelle che, nella cosiddetta “zona rossa”, sono destinatarie del contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 2 del decreto Ristori-bis.
Viene istituito un Fondo con una dotazione pari a 400 milioni di euro per l’anno 2020, da erogare ai Comuni per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare.
La misura, già adottata durante il lockdown, permette l’erogazione di bonus spesa per le famiglie in difficoltà economica.
Le risorse saranno erogate a ciascun Comune, entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge. Per l’erogazione delle provvidenze, i Comuni applicheranno quanto previsto dall'ordinanza disponibile al seguente link:
http://www.protezionecivile.gov.it/amministrazione-trasparente/provvedimenti/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/ocdpc-n-658-del-29-marzo-2020-ulteriori-interventi-urgenti-di-protezione-civile-in-relazione-all-emergenza-relativa-al-rischio-sanitario-connesso-all-
Spetterà, pertanto, alle singole amministrazioni comunali determinare i requisiti per richiedere i bonus spesa, che dovranno essere usati solo per l’acquisto di beni di prima necessità, come quelli alimentari, nei negozi aderenti.
La disposizione prevede l’incremento di 100 milioni di euro, per l’anno 2020, del Fondo per le emergenze nazionali, (di cui all’articolo 44, D.lgs. n. 1/2018 - Istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento della protezione civile) al fine di consentire l’acquisto e la distribuzione sul territorio nazionale dei farmaci per la cura dei pazienti con Covid-19.
Il comma 1, dell’articolo in commento, abroga il comma 5, dell’articolo 8, del decreto-legge Ristori-bis che prevedeva (nel limite di spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2020), con uno o più decreti interministeriali Mise/Mef, l'ampliamento dei codici Ateco, rispetto a quelli riportati negli Allegati 1 e 2 del decreto Ristori-bis, riferiti a settori economici aventi diritto al contributo a fondo perduto.
Pertanto, a seguito della predetta abrogazione, è venuta meno la possibilità che ulteriori codici Ateco possano essere inseriti negli Allegati predetti, con decreto interministeriale Mise/Mef.
Le relative risorse, pari a 50 milioni di euro per l’anno 2020, saranno utilizzate per la copertura di parte degli oneri derivanti dagli articoli 1, 2 e 3 del decreto Ristori Ter.
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