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Rsa, Rsd e Css, mancano tamponi e dpi. 7 richieste a Regione per fronteggiare il Covid-19

Rsa, Rsd e Css, mancano tamponi e dpi. 7 richieste a Regione per fronteggiare il Covid-19

Le istanze delle associazioni socio sanitarie lombarde a Fontana e Gallera

Categorie: Confcooperative Federsolidarietà

Tags: Disabili,   anziani,   rsa,   Coronavirus,   covid19,   rsd,   cdd

Criticità rilevate dagli enti sociosanitari a seguito dell'emergenza Covid-19 e richiesta di costituzione di un tavolo di lavoro comune. Questi i contenuti della lettera inviata dai presidenti delle associazioni lombarde AGESPI, ANASTE, ARIS, ARLEA, ANFFAS, ACI Welfare (Confcooperative e Legacoop) e UNEBA al governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana e all’Assessore al Welfare Giulio Gallera.

Le principali istanze :

Tamponi e indagini sierologiche

"Fino ad oggi la maggior parte delle Unità di Offerta Sociosanitarie per anziani (RSA), persone con disabilità (RSD e CSS), così come tutte le altre tipologie di strutture sociosanitarie hanno dovuto procedere in pressoché totale assenza di un reale piano pandemico" spiegano .

Nei giorni scorsi, si legge nella lettera, le ATS hanno scritto ai gestori trasmettendo, ciascuna, le proprie procedure "diverse nei tempi e nei modi", "spesso contraddicendo e confutando quanto comunicato poche ore prima", fino alla comunicazione ai gestori di dover "acquistare a spese proprie i tamponi necessari e prendere accordi con i singoli laboratori" per le analisi. "In tale contesto la maggior parte delle strutture ha dovuto procedere, fino ad oggi, in pressoché totale autonomia, ma con evidenti difficoltà".

Problematica oggi più pressante alla luce delle indicazioni regionali che chiedono al gestore di effettuare il doppio tampone prima del reintegro. 

Le richiesta a Regione Lombardia:

  • tamponi e test sierologici a tutti gli ospiti e a tutti gli operatori di RSA e RSD, così come agli operatori di tutte le altre tipologie di strutture sociosanitarie, compresi quelli in quarantena;
  •  indagini con costi a carico del SSN, e non delle singole strutture

Qualora Regione Lombardia non si assumesse questi oneri immediatamente, affermano "saremo costretti a rivolgerci alle autorità competenti per tutelare la salute e la vita di operatori e ospiti, nonché gli Enti gestori" da ripercussioni legali.

Applicazione DGR 3018 del 30.3.2020

La Delibera 3018/2020 stabilisce che “le reti clinico assistenziali e organizzative di malattie infettive, pneumologia, terapia del dolore e cure palliative sono attivate anche per il tramite delle ATS a fornire supporto alle RSA e RSD”,"nei fatti ad oggi non si evidenzia il concretizzarsi di tale supporto".

Ad essere richiesta la presenza nelle  strutture di personale specializzato in grado di supportare e formare il personale già in servizio e indicazioni sul tema  degli invii in pronto soccorso.

Approvvigionamento DPI
Il mercato, gestito dalla PA ha garantito forniture a fasi alterne, con numeri del tutto insufficienti. Sul mercato privato, i prezzi dei DPI, quando reperibili, nel giro di poche settimane sono cresciuti in maniera esponenziale, evidenziando una chiara speculazione. Si sono rilevati, per di più, frequenti blocchi e requisizioni alla dogana che hanno aggravato la situazione di penuria di materiale. Ancora una volta le ATS hanno chiesto agli Enti di segnalare i propri fabbisogni, rispondendo, a distanza di giorni, con forniture una-tantum e in quantità assolutamente insufficienti.

Oggi tutte le RSA, le RSD e le CSS, così come tutte le altre tipologie di strutture sociosanitarie, necessitano per la loro attività di grandi quantitativi di DPI. Su 61.000 posti letto regionali e con 30.000 operatori residui, questo vuol dire almeno 150.000 pezzi per turno di lavoro, 450.000 al giorno, 15.000.000 al mese. È indispensabile un piano straordinario di acquisizione e distribuzione alle strutture sociosanitarie che permetta di superare questa fase ma anche di gestire il prosieguo dell’emergenza, scrivono.

Gestione personale e organizzazione
L’evoluzione epidemiologica dei contagi e la paura di molti operatori, hanno portato ad un numero di assenti dal servizio ormai insostenibile per molte strutture. Tutte le strutture sociosanitarie sono in gravissima difficoltà. La proporzione di operatori in servizio, nelle sole RSA, è ridotta al 40-50% e per altre strutture anche a meno. Analoga situazione nelle RSD.

È necessario che gli organi istituzionali intervengano con "misure straordinarie, quali interventi di sanificazione degli ambienti, invio di equipe di sostegno tecnico nella definizione dei piani di isolamento, invio di personale sanitario e di specialisti, trasferimento in ospedale dei pazienti più complessi".

Occorre inoltre che cessi immediatamente il reclutamento del personale che le ATS hanno svolto nei confronti di IP e OSS dipendenti delle RSA e delle RSD, mettendo in evidente ulteriore difficoltà le nostre strutture. 

Centrale Unica Trasferimenti
Per quanto riguarda la Centrale Unica e il portale Priamo, segnaliamo diversi episodi in cui si sono inviati in struttura ospiti COVID- (e come tali sono stati accettati dalle residenze) senonché immediatamente si sono rivelati COVID+, senza che poi le ATS provvedessero alla necessaria ospedalizzazione.

Assistenza domiciliare 

Si richiede l’attivazione di misure omogenee sull’intero territorio lombardo. Si stanno registrando comportamenti diversi tra ATS che forniscono presidi di sicurezza per il lavoro a domicilio ai gestori mentre altre non li forniscono (o un kit iniziale per 2-3 giorni), lasciando poi i gestori ad andare sul mercato da soli per reperire le dotazioni a prezzi eccessivi. Inoltre, non si comprende se i gestori di ADI COVID siano integrativi e di supporto ai MMG e alle USCA, nonché ai gestori di ADI ordinaria. Manca una regia domiciliare a carattere territoriale.

Percorso Fase 2
Regione pensi fin da subito, di comune accordo con i gestori e in coerenza con le circolari del Ministero della Salute, alle modalità di gestione della fase 2 anche per le RSA e RSD. Si deve pensare ad un’apertura molto cauta, ma necessaria, per ridurre stato d'ansia degli ospiti e anche dei familiari.

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