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Delegazione cinese visita cooperativa suinicola ProSus

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Milano 10/7/2015 - L’estremo oriente incontra ancora una volta l’eccellenza lombarda. Si tratta questa volta della cooperativa ProSus di Vescovato, in provincia di Cremona, tra le aziende più affermate del settore suinicolo. Accompagnata dall’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, lo scorso 9 luglio, una delegazione cinese della provincia di JangSu, una delle più ricche della Repubblica Popolare, che contribuisce da sola al 10 per cento dell'intero Pil nazionale, ha visitato gli stabilimenti del cremonese, famosi proprio per gli alti livelli di qualità, efficienza, sicurezza alimentare e, naturalmente, bontà dei prodotti. "Abbiamo voluto presentare un sistema di produzione e una tradizione ben rappresentate da ProSus – ha spiegato Fava - a una realtà importante della Repubblica Popolare Cinese, con il quale vogliamo continuare a intrattenere buoni rapporti e economici, politici e commerciali, avviando nuove occasioni di collaborazione in sinergia con le aziende del nostro territorio". La filiera agroalimentare lombarda, anche cooperativa, continua ad essere uno dei modelli più apprezzati all’estero. L’interesse della Cina è soprattutto quello di riuscire a superare alcune barriere sanitarie per iniziare a ragionare anche in termini di importazione. Ma “più che esportare il modello – ha aggiunto l'assessore - noi abbiamo interesse in questo momento a esportare i nostri prodotti. Un obiettivo a cui deve corrispondere un ciclo tecnologico all'altezza delle aspettative: questo è un impianto moderno, evoluto e completo sotto tutti i profili, dalla sicurezza all'approvvigionamento energetico. Un impianto modello che dimostra la nostra capacità di produrre cose buone che non hanno alcun problema ad andare in giro per i mercati mondiali". ProSus è un macello cooperativo nato nel 1985 che riunisce 70 allevatori e opera a ciclo completo, dalla produzione dell'alimento per l'animale fino all'approvvigionamento energetico; nel 2014 ha macellato 780mila capi. L'80 per cento degli animali macellati proviene dai soci e il 20 per cento viene reperito sul mercato. Fondamentale per lo standing qualitativo dei prodotti è la disponibilità di cereali provenienti da oltre 10 mila ettari di campi coltivati direttamente dai membri della cooperativa.
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