Milano 15/04/2015 - Disegno di legge sul Terzo settore, sì della Camera alla riforma. Il testo, dopo l’approvazione di Montecitorio il 9 aprile scorso, è ora al vaglio del Senato. L’impianto normativo, originariamente composto da 7 articoli, ora giunti a 11, ha accolto molte delle sollecitazioni proposte da Confcooperative su controllo, trasparenza e sostegno fiscale. Oltre alla formulazione, per la prima volta nell’ordinamento italiano, della definizione di Terzo Settore (art. 1), tra gli interventi di maggior interesse evidenziamo l’introduzione di obblighi di informazione, attraverso forme di pubblicità dei bilanci (art. 3) e la creazione di un registro unico gestito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali (art. 6). Al dicastero sono state inoltre attribuite le funzioni di vigilanza e controllo (art. 7) con l’obbligo di trasmettere ciascun anno, al Parlamento, una relazione sulle attività svolte (art. 11). Sulla scia della richiesta di una maggior trasparenza è stata prevista infine l’istituzione di forme di autocontrollo mediante convenzioni stipulate con gli organismi maggiormente rappresentativi degli enti stessi o con i centri di servizio per il volontariato (comma 2, art. 7). Relativamente al sostegno fiscale è l’art. 9 a dettare modifiche in merito a: il “5 per mille”, la cui disponibilità di risorse non è più soggetta a limitazioni; il Fondo Rotativo, che viene aperto a tutti gli organismi del terzo settore; le Onlus, per le quali è stato previsto un periodo di divieto di distribuzione degli utili, per terminare infine con l’introduzione di agevolazioni volte a favorire il trasferimento di beni patrimoniali a favore del Terzo settore.