Milano 26/05/2015 - Il lavoratore imprenditore di sé stesso. I fenomeni dei workers buyout sono sempre più diffusi nel nostro Paese. L’azienda è in crisi? Ed ecco che gli ex impiegati rilevano l’impresa, rischiano il tutto per tutto e proprio grazie alla cooperazione fanno nascere nuova imprenditorialità. Così il lavoro “ricreato” da ogni anno al Paese posto a tremila persone, che si prevede, per il prossimo biennio, aumenteranno fino a cinquemila. Come questo modello di fare impresa contribuisce a migliorare la vita dei cittadini? La risposta è nel workshop di Federlavoro e Servizi, a marchio Confcooperative "Nutrire il territorio. Qualità dei servizi qualità della vita" che ha aperto la stagione dei 17 eventi organizzati nell’area Expo di a Cascina Triulza "la parte nobile di Expo dove si parla di valori e di solidarietà" così come l’ha definita Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative. Ma che faccia ha il lavoratore-imprenditore di se stesso ? Lontano dall’idea che il modello cooperativo sia “l’ultima spiaggia” il workers buy out cooperativo “crede fortemente nella cooperazione - dice Massimo Stronati, presidente di Federlavoro e Servizi Confcooperative - investe il suo Tfr e se il progetto va male, perde i suoi soldi non quelli degli altri". “Questo è un fenomeno che dà speranza e serve a superare la crisi – prosegue - Noi cerchiamo di creare opportunità di lavoro nonostante le difficoltà della crisi, il tema di Expo noi lo trattiamo nella quotidianità dei territori, perché non delocalizziamo e la nostra identità è forte. Nutriamo i territori con attenzione". "Chiudere stagione di corrotti e corruttori e aprire una fase nuova per il paese. I cooperatori – ha affermato Maurizio Gardini presidente di Confcooperative nel suo intervento di chiusura - si candidano a essere protagonisti di nuovi modelli di sviluppo economico e sociale del nostro paese dando il proprio contributo a riscrivere le regole nel welfare, nel credito, nei servizi alla persona e alla città, nel cibo più accessibile per tutti ". Con Cristina Bazzini vicepresidente di Federlavoro e Servizi Confcooperative, a partecipare alla tavola rotonda anche Bruno Roelants, segretario generale di Cecop Cicopa (l'organismo europeo di cooperative di lavoro), Mikel Lezamis del distretto cooperativo di Mondragon (Spagna) e Stilian Basulopulov presidente delle cooperative della Bulgaria, Simone Tani di Sas Firenze e Giuseppe Catalano docente di Economia Pubblica a La Sapienza di Roma, che sta realizzando uno ricerca per conto di Federlavoro sulle gare di appalto e i rapporti tra imprese e PA.