MILANO 26/05/2015 - Al via in Lombardia la raccolta firme promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane, che riunisce Confcooperative, LegaCoop e Agci, per la proposta di legge di iniziativa popolare contro le false cooperative. L’obiettivo, a livello nazionale, è quello di raccogliere entro il 6 novembre le 50 mila firme necessarie affinché l’iniziativa giunga in Parlamento. L’obiettivo, mettere fuori gioco le false cooperative che perseguendo finalità estranee a quelle mutualistiche, eludendo i controlli e non rispettando i contratti nazionali di lavoro, danneggiano il mercato e macchiano l’immagine della buona cooperazione. La necessità è quella di controlli più incisivi e sanzioni più dure per scoraggiare la nascita di cooperative di nome, ma non di fatto. Per contrastare il fenomeno l’Alleanza propone la cancellazione dall’Albo delle Cooperative per le imprese che eludono i controlli, assieme alla tempestiva comunicazione dello scioglimento delle imprese all’Agenzia delle Entrate, per quelle cooperative che nascono e muoiono nel giro di pochi mesi accumulando debiti con l’Erario. Tra le novità della proposta anche la creazione di una cabina di regia al Mise che coordini i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative evitando sovrapposizioni e duplicazioni. La battaglia dell’Alleanza delle Cooperative Italiane contro l’illegalità però non finisce qui. A finire nel mirino problematiche come il massimo ribasso nelle gare d’appalto e le infiltrazioni mafiose, contrastate anche grazie all’applicazione del Protocollo di legalità già sottoscritto con il Ministero dell’Interno. L’Alleanza delle Cooperative Italiane lavora inoltre per il rafforzamento della partecipazione dei soci ai processi decisionali e il sostegno agli osservatori territoriali della cooperazione. “Confcooperative sta dalla parte della legalità – ha dichiarato Maurizio Ottolini, Presidente di Confcooperative Lombardia - Vogliamo difendere la buona cooperazione, fatta di persone che rispettano le regole e che difendono con fatica l’onestà e la dignità del lavoro e dei lavoratori. Non possiamo tollerare chi operando per mero opportunismo offende la nostra immagine e la nostra storia. È ora di dire no, e questa è la nostra occasione. La normativa, ad oggi, è purtroppo ancora inadeguata ad arginare un fenomeno che, favorendo la concorrenza sleale, ha gravi ripercussioni sul mercato e sull’intera società. Perché chi opera nel sommerso, chi si prende gioco delle regole, chi costringe i lavoratori a vivere di soprusi, a negare i propri diritti non danneggia solo le imprese, ma tutta la comunità. È per questo che il nostro appello si rivolge a tutti, a quella parte di società che assieme alla cooperazione crede che bisogna dare un segnale concreto, di cambiamento” .