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L’IMPATTO DELLA RIFORMA SOCIOSANITARIA SU OPERATORI E ENTI LOCALI

L’IMPATTO DELLA RIFORMA SOCIOSANITARIA SU OPERATORI E ENTI LOCALI

Minelli: "Avviare con Regione dialogo positivo"

Categorie: Confcooperative Federsolidarietá

Tags: Riforma sociosanitaria Lombardia

"Questa riforma tenga fede alle attese e non partorisca un topolino", ad affermarlo Massimo Minelli, Presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia Welfare intervenendo oggi al dibattito "Welfare e Comunità in Lombardia, quale futuro dopo la riforma socio-sanitaria regionale", organizzato dal Forum del Terzo Settore Lombardia a Cascina Triulza.

Sebbene anche il mondo della cooperazione "abbia salutato questa riforma in maniera positiva", rimangono tanti i punti di domanda ancora aperti. Tra questi spiega Minelli "l'integrazione del sanitario con il sociale. Bisogna trovare un baricentro e capire se questo sta nelle Ats o nei comuni, perché così non è chiaro". Anche per  quanto riguarda i singoli settori sottolinea: "L'integrazione è il punto di partenza anche per chi si occupa di sociale e sanitario. Si registra una differenza tra gli operatori in questi diversi ambiti. Occorre trovare un mix che funzioni".

Infine, ricordando l'importanza di un confronto partecipato tra organizzazioni e Regione in vista soprattutto dell'approvazione delle Regole di Sistema per l'anno 2016, ribadisce: "Vorremmo avviare con Regione un dialogo positivo per costruire, al meglio, con la collaborazione di tutti, le cose di cui abbiamo bisogno. Da questo si vedrà la bontà della riforma". "La cooperazione - conclude - può contribuire mettendo a disposizione quello che viene definito appunto "metodo cooperativo": lavorare insieme. Da soli non si possono conseguire risultati soddisfacenti e senza unità d'intenti non si possono raggiungere gli obiettivi della riforma".