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RIFORMA SANITÀ, MINELLI: LAVORO DI SQUADRA PER NUOVI MODELLI GESTIONALI

RIFORMA SANITÀ, MINELLI: LAVORO DI SQUADRA PER NUOVI MODELLI GESTIONALI

L'intervento di Massimo Minelli, presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia Welfare, al convegno Uneba sulla riforma del sistema sociosanitario lombardo

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: welfare,   sanità,   Riforma sistema sociosanitario

"Abbiamo apprezzato il coraggio di mettere mano ad una materia assai complicata, abbiamo riconosciuto che questo coraggio era ancora più grande perché stiamo parlando di un servizio di eccellenza, che funziona molto bene, dove intervenire porta con sé un alto rischio di fallimento" così Massimo Minelli, presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia Welfare, ha esordito oggi nel corso del dibattito sulla riforma del sistema sociosanitario lombardo, organizzato da Uneba, che ha visto riuniti attorno a un unico tavolo, Regione e gli enti gestori più importanti del settore.

Un momento di confronto per fare il punto sugli effetti della riforma in riferimento alle criticità e alle prospettive riguardanti i servizi sociosanitari, in vista soprattutto dell'approvazione delle nuove regole di sistema in materia. Quattro i punti ancora "aperti" sottolineati dalla cooperazione lombarda. All'ordine del giorno: l'integrazione tra sociale e sociosanitario, il sistema di presa in carico, la partecipazione alla programmazione regionale da parte delle associazioni più rappresentative del settore, per finire con la sollecitazione a favorire "sperimentazioni" pubblico-privato per la creazione di nuovi modelli gestionali.

INTEGRAZIONE TRA SOCIALE E SOCIOSANITARIO - "In una società complessa come la nostra questo aspetto è imprescindibile - spiega Minelli - non possiamo più pensare le politiche separate rigidamente in compartimenti stagni: lavoro-ambiente-cura-sanità-cultura-educazione vanno pensati insieme altrimenti rischiamo di perdere in efficienza e qualità. Mi limito ad osservare che se era necessario dare un segnale di reale integrazione o si faceva un assessorato unico o si riequilibrava la sanità con il sociale: ciò che è venuto fuori sembra essere un vero ridimensionamento del sociale".

PRESA IN CARICO - "Se ne fa cenno in molte parti e viene attribuita a più soggetti, ma sembra perlopiù orientata alle persone fragili. La nostra riflessione, maturata da un’esperienza di servizi territoriali - continua - ci porta a dire che c’è la necessità di avere una porta di accesso ai servizi che ti introduce ad un servizio che è prima di tutto di accompagnamento, ad una progettualità individuale in grado di soddisfare i bisogni della persona o della famiglia. Solo così si passa dal curare al prendersi cura", "Non basta - chiarisce - un voucher per rendere fattuale la libera scelta se poi uno non sa come spenderlo e non capisce dentro quale progetto complessivo sta questa importante risorsa che ha a disposizione". 

PROGRAMMAZIONE  -  "Come cooperazione in questi mesi abbiamo dato un contributo ai processi di costruzione di percorsi inter-istituzionali e ora al percorso inter-associativo sulle Regole di Sistema. Questo è il nostro modo, già nel metodo, di perseguire il bene comune. Noi - precisa il presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia Welfare - lo chiamiamo 'metodo cooperativo' non tanto perché viene dalla cooperazione ma perché ci fa lavorare insieme. Chiediamo solo di estendere questo metodo anche ai futuri lavori che daranno attuazione alla Riforma a partire proprio dalle regole di Sistema per arrivare ad una programmazione che ci veda tutti coinvolti". 

SPERIMENTAZIONI GESTIONALI - "Vorremmo anche sperimentare queste nuove forme di collaborazione sul campo - conclude Minelli - magari cercando di studiare insieme dove e come poter applicare l’art. 19, sperimentazioni gestionali, per la creazione di “nuovi modelli gestionali che prevedano forme di collaborazione tra soggetti erogatori pubblici e privati al fine di migliorare l’efficienza e la qualità del SSL. Proviamo tutti a fare un passo indietro per farne due avanti insieme”.