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WORKERS BUYOUT: COME TI SALVO L’AZIENDA, IN COOPERATIVA

WORKERS BUYOUT: COME TI SALVO L’AZIENDA, IN COOPERATIVA
Storie di "lavoro ritrovato", di chi non si è arreso e ha trovato in cooperativa la forza di ricominciare

Categorie: Dalle Cooperative

Tags: cooperazione,   lavoro,   Workers buyout,   crisi

Rinascere dopo il baratro. Perdere il lavoro, la paura, e poi il coraggio, di farcela. Storie di "lavoro ritrovato", di chi non si è arreso e ha trovato in cooperativa la forza di ricominciare. 

AUTOSERVIZI GARDA VALSABBIA - Arriva da Brescia la storia della cooperativa Autoservizi Garda Valsabbia. I protagonisti sono otto ex dipendenti della società Almici di Verbano, nata nel 1985 come azienda di trasporti nel settore turismo e fallita nel dicembre 2013. Dopo più di un anno alle dipendenze di una nuova società, la New Bus Company, lo scorso maggio i dipendenti si trovano ancora una volta a dover ripensare il loro futuro.  

A far scattare la molla la decisione della stessa impresa di rimettere nella mani del curatore fallimentare il ramo dei trasporti pubblici preso in affitto. Così Leonardo Turrina, Daniele Bondoni, Antonio Ariassi, Roberto Furia, Giancarlo Bresciani, Wilmer Togni, Cosimo Tripodi e Baldassarre La Placa decidono di investire tutti i loro risparmi e continuare l'attività di una vita, questa volta però da imprenditori. 

Dopo alcune offerte, andate a vuoto, per rilevare i pullman della società fallita, gli otto non si scoraggiano e riescono ad ottenere un contratto con la Sia (Società Italiana Autoservizi) con cinque mezzi in comodato d'uso.  Poi grazie all'aiuto di Confcooperative e Cfi (Compagnia finanziaria industriale) ottengono un finanziamento di 100 mila euro, che si sommano ai 95 mila ricevuti da Banca Etica, anticipo del sussidio di disoccupazione. Un bel gruzzoletto servito per acquistare cinque mezzi per il servizio di linea dalla Valsabbia alla città e un pullman granturismo con cui macinare ancora migliaia e migliaia di chilometri.

PATROLLINE DI ALBAVILLA -  A vincere la stessa sfida, lo scorso marzo gli ex operai della  Patrolline Group di Albavilla. Questa volta siamo in provincia di Como. L'azienda è un'importante impresa specializzata in sistemi antifurto nel settore automotive, che messa in ginocchio dalla crisi decide di chiudere l'attività. È proprio allora che alcuni dipendenti decidono di rimboccarsi le maniche, rilevano Aspi e Tfr e li investono insieme a qualche risparmio. Non tutti sono convinti del progetto e  da 17 rimangono in 9, neanche un mese dopo però, ad aprile, costituiscono la loro cooperativa, firmano il contratto d'affitto con l'azienda e si mettono in gioco per salvare il posto di lavoro. 

SCALVENZI -  Primo caso di workers buyout del Paese, nata nel 1982 dal fallimento dell'omonima società è ora uno dei modelli di cooperazione imprenditoriale di maggior successo dell'economia bresciana. Proprio grazie alla formula cooperativa e all'impegno dei soci si è conquistata negli anni una posizione di leader nel campo della produzione di sistemi di compattazione dei rifiuti. Da sempre attenta all'innovazione, proprio la Scalvenzi si è lanciata in una nuova avventura insieme a un polo di aziende bresciane operanti nel settore dell'ingegneria, del design e della comunicazione: lo scooter elettrico ME, il primo due ruote ecologico completamente progettato e costruito in Italia.