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GIUSTIZIA - Dl Sicurezza, le novità sull’inserimento lavorativo dei detenuti

GIUSTIZIA - Dl Sicurezza, le novità sull’inserimento lavorativo dei detenuti

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del decreto, senza modifiche

Categorie: Confcooperative Federsolidarietá

Tags: giustizia,   cantiereperilwelfare

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n. 80/2025 di conversione, senza modifiche, del "Decreto Sicurezza" (D.L. n. 48/2025) che contiene alcune norme d’interesse per le cooperative sociali (allegata).

L'art. 35 del Decreto Sicurezza amplia i beneficiari dello sgravio contributivo del 95% dei contributi INPS, previsto per il lavoro dei detenuti svolto all'esterno degli istituti penitenziari, permettendo d’ora in poi che possano accedervi, oltre alle cooperative sociali per cui era già previsto, anche tutte le aziende pubbliche e private. Non sono previste risorse aggiuntive per cui all’attuazione di questa previsione si provvede a valere sulle risorse disponibili a legislazione vigente dalla Legge “Smuraglia”.

L’art. 36 del Decreto Legge prevede, poi, la possibilità di stipulare il contratto di apprendistato professionalizzante anche con soggetti detenuti e internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e assegnati al lavoro all'esterno degli istituti carcerari, senza limiti di età.

L'art. 37 prevede una delega ad apportare, entro 12 mesi, modifiche alle norme che disciplinano l’organizzazione del lavoro dei soggetti sottoposti al trattamento penitenziario contenute nel regolamento sull’ordinamento penitenziario di cui al DPR 30 giugno 2000, n. 230, sulla base sei seguenti criteri:

·        valorizzare il principio di sussidiarietà orizzontale, attuando iniziative di promozione del lavoro dei soggetti sottoposti a trattamento sanzionatorio e incoraggiando l'interazione con le imprese;

·        semplificare le relazioni imprese-strutture penitenziarie;

·        prevedere la possibilità per l'amministrazione penitenziaria di avvalersi di modelli organizzativi di co-gestione privi di rapporti sinallagmatici;

·        riconoscere le prestazioni lavorative svolte da soggetti detenuti o internati ai fini curriculari e formativi;

·        agevolare l'accoglimento di commesse di lavoro provenienti da soggetti privati;

·        valorizzare la collaborazione con gli organismi di vertice dei diversi ordini professionali, con il CNEL e con il Garante dei detenuti, allo scopo di incentivare il reinserimento lavorativo dei detenuti.

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