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ISSA Pulire 2025, la cooperazione di lavoro nei servizi tra sfide, opportunità e prospettive

ISSA Pulire 2025, la cooperazione di lavoro nei servizi tra sfide, opportunità e prospettive

A intervenire anche i consiglieri regionali Marcello Ventura e Silvia Scurati

Categorie: Confcooperative Lavoro e Servizi

Tags: lavoro,   Issa pulire

In occasione di ISSA Pulire 2025, la fiera internazionale dedicata al mondo del cleaning e della sanificazione, Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia ha promosso il panel di approfondimento dal titolo: “La cooperazione di lavoro nei servizi: verso un modello di economia sociale del facility”.

L’incontro ospitato tra gli stand di Fiera Milano a Rho, ha promosso un momento di confronto con le istituzioni lombarde sul presente e sul futuro delle cooperative attive nei settori ad alta intensità di manodopera. Ad aprire i lavori, i saluti istituzionali di Nino Aiello, vicepresidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia, e di Gianni Di Nunno, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Piemonte. Sono intervenuti i consiglieri regionali Marcello Ventura e Silvia Scurati, rispettivamente presidente e vicepresidente della IV Commissione "Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione" di Regione Lombardia. A chiudere l'evento, dopo l'intervento del direttore di Confcooperative Lombardia Enrico De Corso, il presidente nazionale di Confcooperative Lavoro e Servizi Massimo Stronati.

I numeri di un settore strategico

Le cooperative di lavoro e servizi in Lombardia rappresentano un asset fondamentale del tessuto economico regionale. Solo tra le associate a Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia, nel 2023 si sono contati oltre 10.500 lavoratori, 21.840 soci e un fatturato aggregato superiore a 1 miliardo di euro. Attive in settori complessi come cleaning, logistica, trasporti, costruzioni, manifattura e servizi ambientali, queste imprese affrontano sfide strutturali che richiedono attenzione e interventi mirati.

Le principali criticità

1. Appalti al ribasso
Uno dei problemi più rilevanti è rappresentato dalla diffusione di gare pubbliche e private che privilegiano il solo criterio del massimo ribasso economico. Questo approccio compromette la qualità dei servizi, erode i margini, mette sotto pressione il costo del lavoro e penalizza le realtà cooperative che rispettano i contratti collettivi nazionali firmati da sigle realmente rappresentative. Confcooperative Lavoro e Servizi è firmataria di 10 CCNL maggiormente rappresentativi, e promuove un sistema di regole orientato alla qualità e alla tutela del lavoro.

2. Concorrenza sleale e dumping contrattuale
La presenza sul mercato di soggetti che applicano contratti "pirata" o eludono le regole sull’impiego dei soci lavoratori mina la concorrenza leale e danneggia le cooperative corrette. Il fenomeno resta una minaccia da contrastare con strumenti normativi e controlli più efficaci.

3. Reperimento di personale qualificato
Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro è una criticità crescente, sia nei comparti a bassa specializzazione (pulizie, facchinaggio), sia in quelli più tecnici. È fondamentale investire in formazione continua, migliorare l’attrattività del lavoro nei servizi e valorizzare le prospettive di crescita professionale, anche attraverso politiche pubbliche mirate.

4. Accesso al credito e capitalizzazione
Le cooperative si trovano talvolta a dover affrontare limitazioni nell’accesso al credito. Il rafforzamento del Fondo di Capitalizzazione per le Imprese Cooperative Lombarde, recentemente rifinanziato da Regione Lombardia, è un passo importante per sostenere programmi di investimento e consolidamento. Ulteriore leva sarà la costruzione di strumenti finanziari dedicati, anche tramite convenzioni tra Regione, Finlombarda e investitori istituzionali come CFI – Cooperazione Finanza Impresa.

5. Verso un’economia sociale dei servizi
Le cooperative di lavoro operanti nei servizi rappresentano uno dei pilastri dell’economia sociale, un modello che mette al centro persone, occupazione e coesione. La Raccomandazione strategica del Consiglio UE del 27 novembre 2023 invita gli Stati membri a favorire un contesto normativo e finanziario favorevole per queste imprese. La sfida, per Regione Lombardia, è tradurre queste linee guida in politiche concrete che consolidino un’economia sociale di mercato realmente inclusiva e sostenibile.

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