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Rinnovi contrattuali, Regione determina la percentuale degli incrementi di budget per il 2024

Rinnovi contrattuali, Regione determina la percentuale degli incrementi di budget per il 2024

Il commento della presidente di Confcooperative Federsolidarietà Lombardia, Valeria Negrini 

Categorie: Confcooperative Federsolidarietá

Tags: cantiereperilwelfare,   incrementi tariffari,   rinnovi contrattuali

Regione Lombardia, con DGR 3730 del 30 dicembre 2024, ha determinato la percentuale di incremento del budget per alcune Unità di Offerta sociosanitarie, incremento legato ai rinnovi contrattuali intercorsi nel 2024 e fortemente richiesto da Confcooperative Federsolidarietà Lombardia.
In particolare, l’incremento che Regione riconoscerà per il 2024 per CSS, CDD e TOX è dell’1,5%; per CDI, RSA ed RSD dell’1,1% e per le UDO che si occupano di Cure palliative, C/Dom e SMI dello 0,5%. Le risorse messe a disposizione per questo provvedimento ammontano a 16,8 milioni.

Per il 2024 l’adeguamento del finanziamento a carico del SSR sarà disposto assegnando un’apposita integrazione al budget ordinario 2024 di ciascuna UDO calcolata in misura proporzionale a quanto previsto nella tabella 3 nella colonna degli incrementi effettivi presente nell'allegato. Tale integrazione di budget comporta un aggiornamento dei contratti ordinari sottoscritti con le singole ATS (nella scheda budget si darà evidenza separata all’integrazione di budget disposta dalla DGR).

Con questo riconoscimento si dà di fatto una prima attuazione (relativa all’anno 2024) a quanto stabilito con la DGR 2966/2024, che ha destinato “fino a 50 mln di euro quale intervento a sostegno dell’incremento dei costi del lavoro nell’ambito sociosanitario privato contrattualizzato legato ai rinnovi CCNL di settore”, prevedendo che, attraverso “una serie di analisi funzionali a valutare l’impatto dei rinnovi dei principali CCNL del settore sociosanitario”, a completamento della rilevazione “scheda struttura 2023”, sarebbe stato aperto un confronto con gli stakeholder interessati.

Per l’analisi effettuata si è tenuto conto delle ore che le strutture hanno rilevato nel debito informativo Scheda struttura riferito all’anno 2023, per evidenziare l’incidenza dei principali CCNL sulle diverse tipologie di unità di offerta sociosanitarie, in considerazione del fatto che nel settore sociosanitario vi sono una molteplicità di CCNL.

Nel corso del 2024, come è noto, è stato rinnovato il contratto delle cooperative sociali, che ha sancito un aumento del costo del lavoro di circa l’8% a fine 2024. E questo contratto è stato preso come riferimento dalla DG Welfare, per ricalcolare l’incremento tariffario per le diverse UDO, perché, nel momento di costruzione del provvedimento, quel contratto era l’unico rinnovato (successivamente è stato rinnovato anche il CCNL Anffas).

L’impatto degli incrementi di oneri del rinnovo del CCNL delle cooperative sociali risulta differenziato tra le diverse UdO: nei servizi sociosanitari in cui c’è un maggior numero di lavoratori cui viene applicato quel tipo di contratto, l’impatto del rinnovo “pesa” di più. Regione Lombardia ha deciso di tenere conto di questa differenziazione stabilendo incrementi tariffari diversi per le varie UDO.

L’aspetto sicuramente positivo del provvedimento è costituito dal fatto che per la prima volta Regione Lombardia ha riconosciuto adeguamenti tariffari legati a rinnovi contrattuali diversi da quelli della sanità pubblica. Ma rimangono alcune note negative, a partire dal fatto che le aree della Salute mentale e NPIA per l’ennesima volta sono escluse dagli aumenti tariffari.

Nel corso del 2024, dopo il rinnovo contrattuale, sancito lo scorso marzo, in molti tavoli di confronto, e a più riprese Federsolidarietà Lombardia ha chiesto a Regione di adeguare le tariffe tenendo conto degli incrementi previsti dal contratto rinnovato e ha fortemente sostenuto la posizione che le risorse destinate ai rinnovi contrattuali fossero destinate esclusivamente a coloro che hanno effettivamente rinnovato il CCNL nel corso dell’anno (com’è il caso della cooperazione sociale) e non distribuite indistintamente a tutti i gestori dei servizi socio sanitari accreditati, come invece è avvenuto con la delibera appena approvata – dichiara la presidente di Confcooperative Federsolidarietà Lombardia, Valeria Negrini - Lo abbiamo ribadito anche in una lettera inviata il 23 dicembre all’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, prima dell’approvazione di questa delibera. Nello stesso documento abbiamo anche sottolineato non solo che fosse insufficiente l’incremento medio di FSR per tutte le UdO, ma anche che venisse indistintamente riconosciuto a tutti gli enti gestori, indipendentemente dal fatto che avessero o meno dovuto sostenere costi per rinnovi contrattuali.  A maggior ragione e alla luce del nuovo provvedimento lo ribadiamo oggi e continueremo a farlo”.

Nella delibera viene anche specificato che “con ulteriore provvedimento, compatibilmente con le risorse di FSR corrente 2025 che saranno effettivamente disponibili, saranno definite le modalità applicative per il 2025, subordinandone anche l’attuazione agli eventuali ulteriori rinnovi dei CCNL maggiormente rappresentativi del settore sociosanitario. Per il 2025 si procederà ad aggiornare le singole tariffe delle UdO interessate”.

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