Finalmente, a distanza di un anno, l’Assessorato al Welfare dà attuazione ad alcune delle misure previste dalla DGR 1513 del 13.12.2023.
Con la DGR 3562 del 9 dicembre 2024 infatti si dispone un incremento delle tariffe per le persone accolte in RSD e RSA (compresi nuclei Alzheimer) a parziale copertura del costo per acquisto dei farmaci/gas medicali.
Con la DGR vi è un incremento delle tariffe di 1,35 euro per RSA e di 1,82 euro per RSD fino ad un massimo di 30 milioni complessivi, già stabiliti nella DGR 1513/2023, con effetti dal 1 gennaio 2024.
Rimangono tuttavia ancora da definire le modalità applicative delle ulteriori risorse, determinate complessivamente in 12 milioni di euro (in 6 milioni con DGR 1513/2023, incrementate di ulteriori 6 milioni con DGR 2229 dell’aprile 2024), da riconoscere alle RSD in presenza di comportamenti-problema qualificabili come casistica di secondo livello di complessità (ICA 2^ livello) per le quali, ad oggi, nonostante diversi incontri, non si è ancora dato applicazione pur essendo le risorse stanziate sul Bilancio 2024.
Analogo discorso per quanto disposto dalla DGR 2966 del 5 agosto 2024 (3^ provvedimento attuativo della DGR 1827 del gennaio 2024 “Regole di Sistema”) che destinava fino a 50 milioni di euro a sostegno dell’incremento dei costi del lavoro nell’ambito sociosanitario privato contrattualizzato legato ai rinnovi CCNL di settore.
Anche in questo caso, pur essendo le risorse già stanziate nel Bilancio 2024, non si è ancora definita la modalità di erogazione delle risorse; ai tavoli di confronto Federsolidarietà Lombardia ha fortemente sostenuto la posizione che queste risorse devono essere destinate esclusivamente a coloro che hanno effettivamente rinnovato il CCNL nel corso dell’anno (com’è il caso della cooperazione sociale) e non distribuite indistintamente a tutti i gestori dei servizi socio sanitari accreditati.
Se da un lato quindi possiamo esprimere una certa soddisfazione per il parziale riconoscimento del costo dei farmaci in RSA e RSD, dobbiamo anche sottolineare l’esclusione dei servizi residenziali della Salute Mentale e della NPIA da questo supporto, così come rilevare che nell’analisi e l’individuazione delle ICA di 2^ livello andrebbero considerati anche gli ospiti nelle CSS e nei CDD e non solo nelle RSD.
Infine non possiamo nascondere che il cambio ai vertici dell’Assessorato al Welfare, che ha visto nel corso del 2024 la nomina di 3 Direttori Generali, ha frammentato e rallentato il confronto faticosamente avviato negli anni precedenti, penalizzando sia l’azione coprogrammatoria, sia la definizione di specifiche misure/interventi, quali quelli sopra ricordarti ed ancora in attesa di attuazione, generando ulteriore sofferenza e precarietà nella gestione dei servizi socio sanitari da parte delle cooperative sociali associate.
Auspichiamo, con la nomina del nuovo DG prof. Melazzini, che sia data continuità al confronto in modo che tutto il settore dei servizi socio sanitari territoriali, così come quello dell’Area Salute Mentale e NPIA, possa essere maggiormente riconosciuto, potenziato e innovato per rispondere al meglio ai bisogni delle persone con maggiore fragilità.
Valeria Negrini
Presidente Confcooperative Federsolidarietà Lombardia