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I mostri non esistono: affrontare la violenza partendo dagli uomini

I mostri non esistono: affrontare la violenza partendo dagli uomini

Giuliana Baldin incontra Michela Giachetta, autrice del libro I mostri non esistono

Categorie: Primo PianoConfcooperative Lombardia

Tags: giornata contro la violenza sulle donne

Il luogo meno sicuro per molte donne continua a essere la propria casa. Ogni tre giorni, una donna viene uccisa in Italia per mano di un uomo. Numeri che inchiodano la nostra società a una realtà drammatica. Ma per prevenire questa violenza, non basta raccontare le vittime. È necessario guardare anche agli autori, agli uomini. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, riflettiamo su un aspetto meno esplorato ma fondamentale nella lotta contro questo fenomeno: il ruolo degli uomini autori di violenza. Parlare di prevenzione significa, infatti, guardare anche all'origine di comportamenti aggressivi, analizzandone le radici culturali e sociali. I Centri per Uomini Autori di Violenza (CUAV) sono realtà diffuse sul territorio nazionale (tra queste troviamo anche la Cooperativa Cipm a Milano) che lavorano per aiutare gli uomini a prendere consapevolezza, assumersi le proprie responsabilità e cambiare comportamenti distruttivi. Per approfondire il tema, abbiamo il piacere di confrontarci con Michela Giachetta, funzionaria di Confcooperative Federsolidarietà Lombardia, giornalista e autrice del libro I mostri non esistono (Fandango), un'inchiesta preziosa che mette in luce percorsi di consapevolezza e responsabilizzazione maschile. Con un lavoro sul campo e un viaggio nel Paese reale è entrata in contatto con le realtà che lavorano con gli uomini maltrattanti, li ha incontrati, ha seguito le riunioni, si è messa in gioco in prima persona per cercare di comprendere, dove possibile, le ragioni dietro la violenza.

Michela, nel libro affronti il tema degli uomini autori di violenza. Perché questa scelta?
Ho scelto di approfondire il tema perché, troppo spesso, la narrazione sulla violenza di genere si ferma alla denuncia delle vittime, una parte fondamentale, certo, ma che non chiude il cerchio. Per prevenire e ridurre la violenza è indispensabile capire anche chi sono gli uomini che agiscono, cosa li spinge a farlo e se esiste un percorso di cambiamento. Il mio obiettivo non è stato giustificarli, ma cercare di analizzare il fenomeno da un punto di vista più ampio e sistemico.

 

Nel titolo del libro, "I mostri non esistono", si ribadisce che gli autori di violenza non sono "mostri"…
L'idea che il violento sia un mostro o un'eccezione patologica è pericolosa perché ci permette di pensare che la violenza sia lontana da noi, relegata a casi isolati. In realtà, i dati e le storie raccontano un'altra verità: gli uomini che agiscono violenza sono persone normali, parte della nostra società. Considerarli mostri non fa che alimentare una visione distorta, rendendo più difficile affrontare il problema alla radice.

Come funzionano i Centri per Uomini Autori di Violenza (CUAV)? E che tipo di uomini si rivolgono a queste strutture?
I CUAV lavorano su due livelli: interrompere la violenza, proteggendo così le vittime, e aiutare gli uomini a diventare consapevoli delle proprie responsabilità, riducendo il rischio di recidive. Gli uomini che frequentano questi centri arrivano da percorsi molto diversi: c'è chi viene inviato dall'autorità giudiziaria, chi lo fa su suggerimento di un avvocato o dei servizi sociali, e chi sceglie autonomamente di partecipare, spesso spinto da una partner o da una riflessione personale.

Che ruolo ha la società in questo percorso di prevenzione?
La società ha un ruolo cruciale. La violenza di genere è un problema strutturale e sistemico. Serve un lavoro educativo, a partire dalle scuole, per decostruire stereotipi e promuovere modelli relazionali basati sul rispetto. Solo così possiamo spezzare il ciclo della violenza, creando un contesto in cui sia più facile per gli uomini riconoscere e cambiare i propri comportamenti.

 

Giuliana Baldin

Coordinatrice Commissione Dirigenti Cooperatrici Confcooperative Lombardia