Autonomia differenziata e bilancio regionale 2025, questi i temi al centro dell’intervento di Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia, agli Stati Generali del Patto per lo Sviluppo. Minelli, che ha preso la parola a nome di Alleanza della Cooperazione Lombarda ha ringraziato il vicepresidente e assessore al Bilancio Marco Alparone per l’analisi condivisa sulla situazione del bilancio regionale, nel contesto del quadro normativo nazionale del patto di stabilità, su cui ha espresso però forti preoccupazioni riguardo all’urgenza di politiche di sviluppo delle imprese e del lavoro, con particolare attenzione alle fasce più fragili e più in generale alla cooperazione e all’ecosistema dell’economia sociale. Pur condividendo il focus sulle risorse della programmazione comunitaria 2021-2027, Minelli si è detto “deluso dalla complessità nell’affrontare il tema con le singole Direzioni Generali” che faticano a proporre strumenti di programmazione comunitaria più flessibili e adeguati ai tempi “considerando che siamo davanti a una programmazione concepita in epoca pre-Covid”.
Sulla sanità, principale voce del bilancio regionale, Minelli ha ribadito che la sfida non è aumentare il numero di ospedali, ma potenziare la rete territoriale di assistenza: “il tema non è quanti ospedali facciamo in più, ma come supportiamo la sanità attraverso una rete territoriale forte e capillare”. Per Minelli, il vero obiettivo deve essere quello di qualificare la spesa pubblica in sanità, rendendola appropriata ed efficiente, evitando sprechi e ottimizzando le risorse a disposizione, liberando così risorse per lo sviluppo.
"Se non interveniamo qualificando la spesa, rischiamo di incorrere nello stesso problema strutturale che affligge il sistema dei trasporti" ha ammonito Minelli. Il suo appello si è concentrato sulla necessità di un uso più mirato delle risorse, per garantire che la spesa pubblica vada realmente a migliorare i servizi e a sostenere le comunità.
Sul tema dell'autonomia differenziata, evidenziando la complessità della questione, Minelli ha richiamato l'attenzione sulla necessità di un approccio più equilibrato, meno polarizzato tra “Legge Calderoli” e ipotesi di referendum. "Questo è un tema complesso che richiede grande equilibrio, e siamo preoccupati. Dobbiamo garantire tre principi: unità, cooperazione e sussidiarietà, sia verticale che orizzontale," ha sottolineato. In particolare, Minelli ha espresso preoccupazione per il residuo fiscale, affermando che "se si ferma la Lombardia, si ferma il Paese" e per un approccio troppo timido in riferimento al principio di sussidiarietà che non può non essere protagonista quando si parla di regionalismo.
L’autonomia, ha aggiunto, non deve e non può essere percepita come una forzatura, a partire dal lavoro in fase di avvio sulle competenze non coperte dai LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni). "Ribadiamo la nostra consueta disponibilità a lavorare sui contenuti con coerenza, anche su questo tema, ma dobbiamo considerare attentamente le ricadute".
Infine, Minelli ha chiuso il suo intervento con un forte richiamo al rapporto tra la Lombardia e l'Unione Europea, ponendo l’accento sul piano d’azione dell’economia sociale. "La Lombardia deve candidarsi ad essere una delle regioni leader in Europa per lo sviluppo dell’economia sociale. Questa è la nostra visione, un regionalismo che mantenga l’unità del Paese basato su cooperazione e sussidiarietà " ha dichiarato, lanciando così un messaggio chiaro sul ruolo che cooperazione e sussidiarietà devono giocare nella crescita economica e sociale della regione.