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DISABILITÀ - Bando tipo, l’applicazione a Brescia

DISABILITÀ - Bando tipo, l’applicazione a Brescia

Ecco come funziona e quali sono i vantaggi, non solo per le persone fragili

Categorie: Confcooperative Federsolidarietá

Tags: Disabilità,   Bandi,   Brescia,   cantiereperilwelfare

Doppio oggetto, innumerevoli vantaggi e su più fronti: parliamo del cosiddetto Bando tipo, proposto e poi attuato a Brescia per agevolare l’inserimento lavorativo delle persone fragili e che ha permesso, nel corso del tempo, l’inserimento di decine di persone da parte delle cooperative sociali aderenti a Confcooperative Brescia. Per citare solo un caso, per un bando promosso dal Comune di Brescia sul verde pubblico, nel 2019, con uno stanziamento complessivo di 2,5 milioni complessivi all'anno, per quattro anni, c'è stato un inserimento di 69 persone svantaggiate da parte delle cooperative che hanno partecipato. 

Questo bando è frutto di una collaborazione fra Confcooperative Brescia, il Comune e la Provincia, l’associazione dei Comuni bresciani e l’associazione nazionale professionale dei segretari comunali “G.B. Vighenzi”. Collaborazione volta a cercare una risposta congiunta a quanto previsto dal Codice dei contratti pubblici, che nell’ex art 112 (ora art. 61) prevede gli appalti riservati, rivolti a operatori economici e a cooperative sociali e loro consorzi, il cui scopo principale sia l’integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità e svantaggiate.

La prima fase di questo tavolo di lavoro si è conclusa nel 2019, con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra i soggetti promotori che hanno di fatto stilato delle linee guida per i “bandi tipo”: il modello è stato poi utilizzato da diversi enti locali della provincia di Brescia che in questi anni hanno riservato un numero significativo di appalti per l’affidamento di servizi-lavori e forniture per importi sopra soglia comunitaria a operatori e cooperative sociali il cui scopo principale è quello indicato sopra. 

Si tratta di bandi con un doppio oggetto, perché non solo è prevista l’attività che deve svolgere l’impresa che se lo aggiudicherà, ma, contestualmente e sullo stesso piano, anche l’inserimento lavorativo. 

E i vantaggi sono molteplici, come spiega Beppe Bruni, vicepresidente di Confcooperative Federsolidarietà Brescia e direttore delle Risorse umane della cooperativa sociale Cauto, che ha partecipato ad alcuni di questi bandi e che ne sottolinea anche gli elementi di novità: “La parte di grande novità è l'elaborazione pubblica con il privato sociale di quello che è il progetto ideale di integrazione lavorativa di persone disabili e svantaggiate. Innanzi tutto in termini di dignità del punteggio: spesso si assiste a bandi in cui, di fatto, il ribasso economico è determinante, mentre risulta residuale il punteggio per la valutazione sociale degli interventi”. Di fatto con questo bando si ribalta l’ottica: sul piano della valutazione delle offerte, la proporzione fra i criteri economici e i criteri tecnici dell’offerta economicamente più vantaggiosa si evince da due formule: 30-70 oppure 20-80, in cui 20 o 30 sono la parte economica. La novità è che dei punti tecnici (quindi considerando i 70 o 80 della proporzione) circa la metà di entrambe le formule sono punti che considerano l’impatto sociale.

Quindi, ragionando con un esempio concreto, in un bando in cui è prevista la formula con una proporzione 20-80, 20 sarà considerata la parte economica, 43 sono i punti legati all’attività oggetto dell’appalto (come si taglia l’erba, come si fanno le pulizie, come si costruisce una recinzione), 37 i punti legati all’impianto sociale della gara, quindi al “funzionamento sociale” di chi partecipa, diviso in tre macroaree: il modello organizzativo dell’impresa cooperativa sociale, le modalità di intervento e la qualità dei servizi aggiuntivi e migliorie.

Caratteristica peculiare di questo modello sulla parte tecnica – aggiunge Bruni - è il fatto che la maggior parte dei punteggi (più del 55%) pesa in termini numerici, quindi, ai fini della vittoria del bando, pesa la dimostrazione di cosa è stato fatto: un esempio è che viene presa in considerazione la percentuale di persone trasformate a tempo indeterminato rispetto alle persone assunte nell'anno precedente fra gli svantaggiati oppure la percentuale di ore lavorate dal personale svantaggiato”. Di fatto, quello che avviene è che si opera una selezione dei concorrenti sulla base dell'effettiva qualità del lavoro svolto in ambito sociale.
Un altro tassello del protocollo d’intesa riguarda la formula dello sconto economico, calmierata da un coefficiente molto basso, che nella pratica significa che l’incidenza di questo aspetto è minimale rispetto agli altri punti della quota sociale ed è una novità specifica per questo tipo di bando. 

Il primo bando in cui è stata usata questa formula con questo criterio è stato il bando del verde pubblico del Comune di Brescia diviso in lotti: uno di questi è stato vinto dalla cooperativa Cauto, per un valore di circa 700mila euro. Se negli anni precedenti lo sconto che veniva applicato era mediamente del 23%, in questo caso è stato del 4%. Questo vuol dire che una notevole quantità di risorse economiche è stata destinata al miglioramento della qualità e quantità di progetti di integrazione lavorativa di persone svantaggiate.

Ma, come sottolineato all’inizio, questo tipo di bandi è utile anche per gli enti locali. Ad esempio, per il Comune di Brescia questo bando ha senso e costituisce un vantaggio non tanto in una logica di bilancio della gestione del verde, ma in una logica di bilancio consolidato. “È innegabile che il settore verde ha perso una quantità notevole di sconto sulla manutenzione del verde pubblico, ma è altrettanto innegabile che il settore servizi sociali ha risparmiato parecchie risorse economiche, non dovendo più operare degli interventi su un certo numero di persone, che sono quelle inserite in cooperativa”, dice Bruni.
Perché? Nel bando è previsto che sia “punteggio migliorativo” la disponibilità all'assunzione di persone segnalate dai servizi sociali e considerate svantaggiate secondo i parametri europei (quindi in una considerazione “più ampia” di svantaggio). Per questo lotto Cauto ha assunto 17 persone svantaggiate ai sensi della L.381/91 e altre 3 persone considerate svantaggiate in base ai parametri europei. Nell’80% dei casi si è poi arrivati all’assunzione a tempo indeterminato.  
È l’ente pubblico, attraverso i servizi sociali, a segnalare le persone. La cooperativa, fatta salva l'idoneità sanitaria, assume le persone segnalate (inizialmente a tempo determinato) e le sperimenta sul campo. Quindi non fa una selezione all'ingresso, ma opera una verifica delle capacità dei lavoratori e promuove così la realizzazione del potenziale delle persone.
Per tutta la durata dell'appalto i servizi sociali sono implicati nella valutazione e nel sostegno del percorso e anche nell'aggiornamento periodico sull'andamento del singolo intervento.

Altro elemento a favore dell’utilizzo di questo tipo di bandi è quello che prevede l’utilizzo del CCNL cooperative sociali come contratto di riferimento.

 

Le novità

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici (D. Lgs. n. 36/2023) sono state introdotte alcune novità: quella principale consiste nell’obbligatorietà di prevedere come requisiti partecipativi o premiali le misure a favore della parità di genere e generazionale.

I partecipanti del tavolo bresciano si sono interrogati sulla necessità di verificare l’impatto del nuovo testo normativo sul Protocollo d’intesa già sottoscritto: sono stati quindi rivisti gli articoli del Bando/Disciplinare alla luce delle novità. Nella stesura si è cercato di coniugare l’applicazione delle clausole sociali di assorbimento del personale impiegato, in caso di successione di appalti, con i nuovi meccanismi e strumenti idonei a realizzare le pari opportunità generazionali, di genere.