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The day after

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L'editoriale del presidente di Confcooperative Lombardia

Categorie: Primo PianoConfcooperative Lombardia

Tags: assemblea,   stagione assembleare

Care cooperatrici, cari cooperatori, 

lunedì 18 marzo con una partecipatissima assemblea regionale, abbiamo concluso la stagione dei rinnovi della classe dirigente della Confcooperative lombarda. Questo evento è stato l'apice di otto assemblee, ricche di contenuti significativi e di un'attenzione particolare verso le esigenze dei territori e delle nostre comunità, nelle quali, è emerso con forza, ci sentiamo sempre più protagonisti attivi. 

 

L'assemblea ha segnato un significativo ricambio nella nostra classe dirigente, con un rinnovamento del 46%. Abbiamo assistito a una crescita della partecipazione femminile, che ora raggiunge il 37%, segnando un incremento del 18% rispetto al consiglio del quadriennio 2020-2023. Inoltre, l'età media dei membri del consiglio è diminuita del 4,8% rispetto al periodo precedente, riflettendo un rinnovamento generazionale che porta nuove energie e prospettive all'interno della nostra organizzazione.

 

Ora ci attende l’ultimo atto, l’assemblea nazionale. Il 18 marzo, nella nostra assemblea, è stato chiaramente espresso il sostegno dei dirigenti lombardi, presenti anche negli organi nazionali, verso la ricandidatura del presidente Gardini per il prossimo mandato 2024-2028. Consenso condiviso con i rappresentanti di tutte le altre regioni, sottolineando un forte spirito di collaborazione e fiducia in continuità per i prossimi anni.

 

In questa fase di avvio a me non resta che tornare a ringraziare tutta la nostra cooperazione per lo sforzo profuso in questo mese fitto di incontri e ad augurare ai nuovi dirigenti un buon lavoro per la nuova consiliatura. Il periodo che abbiamo davanti purtroppo è denso di insidie a partire da una crescente preoccupazione per i conflitti geopolitici che rischiano sempre di allargarsi da un momento all’altro. Come movimento cooperativo non solo continuiamo a invocare la pace tra i popoli e la composizione dei conflitti internazionali ma dobbiamo sempre più opporci all’instaurarsi di un’economia di guerra che foraggi solo l’industria pesante e la tecnologia a fini di sicurezza, dimenticando quanto sia invece prioritario difendere le risorse per il lavoro, l’educazione, l’istruzione, il welfare e la sanità, la sostenibilità ambientale del pianeta.

 

Tutto ciò che abbiamo scritto nei nostri documenti in questi mesi, frutto maturo di un lavoro di anni dentro le nostre reti cooperative, deve ora trovare un riscontro nelle politiche della nostra regione e del nostro Paese. La nostra sintesi si chiama economia sociale e su questo paradigma ogni cooperatrice ed ogni cooperatore dovrà misurare il proprio impegno, facendone una cifra culturale da discutere e approfondire in ogni singola cooperativa e nel proprio territorio di riferimento.

 

Sono contento, intanto, che, in occasione del tavolo della competitività regionale, svoltosi il 20 marzo a Bruxelles, anche alla presenza dell’ambasciatore italiano presso l’UE, Stefano Verrecchia, abbiamo contributo, come ACL (Alleanza della Cooperazione Lombarda), a stilare un paper di richiesta all'UE, nel quale è stato accolta la nostra specifica richiesta di introdurre un chiaro riferimento all’economia sociale. 


Non era scontato e solo fino a qualche mese fa sarebbe stato impensabile. Ma il tempo lavora a nostro favore, perché le crisi che si stanno susseguendo con una sempre più ravvicinata ricorrenza, non fanno altro che invocare una maggiore coesione tra le persone ed i popoli ed una sempre più necessaria partecipazione alla democrazia sostanziale, sia politica che economica. 


Non possiamo mancare a questo appuntamento! È nostra responsabilità continuare ad affermare il modello cooperativo come espressione di futuro e speranza.