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LEGALITÀ, LA PAROLA A GHERARDO COLOMBO

LEGALITÀ, LA PAROLA A GHERARDO COLOMBO

A partecipare all'incontro Alberto Cazzulani, presidente di Confcooperative Milano e don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: raccolta firme,   Alleanza Cooperative Italiane,   stop false cooperative,   legalità

Inchiodati alla sedia ad ascoltare Gherardo Colombo. Per due ore di fila. L’ex pm di mani pulite è incontenibile: sollecita, provoca, stupisce e soprattutto rende palese il senso del diritto e di parole importanti quali giustizia, eguaglianza, legalità.

 

Ad aprire l’incontro organizzato da Confcooperative Milano, Lodi, Monza e Brianza lo scorso 28 settembre sul tema della legalità – con l’ex magistrato relatore di peso - a conclusione della campagna per la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare contro le false cooperative, le parole di don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana, ente che ha ospitato l’incontro. “Il rispetto della legalità è importante, anzi importantissimo per le cooperative, soprattutto in un periodo come questo in cui arrivano ad accusarci di ospitare immigrati e richiedenti asilo per guadagnarci, per lucrare, senza capire quello che facciamo realmente”. 

 

A ricordare la valenza della proposta di legge di iniziativa popolare contro le false cooperative è stato invece Alberto Cazzulani presidente di Confcooperative Milano che ha sottolineato l’importanza di controlli incrociati e di scambio di informazioni tra le diverse agenzie pubbliche e soprattutto la necessità di verifiche immediate quando una cooperativa viene chiusa per evitare che contributi previdenziali e assicurativi nonché versamenti Iva non si perdano nel nulla. E la necessità di sottoporre a revisione anche le cooperative non aderenti: “Nel 2014 le cooperative non aderenti versarono 14 milioni di euro come contributo revisionale, di questi soldi solo un milione è stato stanziato l’anno successivo per effettuare le revisioni, che non sono la panacea ad ogni male, ma che possono certo tenere sotto controllo i fenomeni più deleteri” ha affermato Cazzulani.

Gherardo Colombo: prende la parola, abbandona immediatamente la poltroncina da relatore per aggirarsi in sala a interrogare il pubblico. Cos’è la giustizia, chiede. E rigetta ogni risposta. Argomenta, ribatte, approfondisce, specula per arrivare alla sua opinione sul tema della legalità, concetto evanescente – afferma - se non letto alla luce della storia e della nostra Carta costituzionale. Legalità è rispetto del prossimo, considerazione dell’altro rispetto a noi, cittadino o straniero che sia, legalità è l’affermazione e il riconoscimento della dignità di chiunque e che non può subire offese.

Per Colombo compito di ogni cittadino è conoscere e studiare la Costituzione per capire diritti e limiti del proprio agire sociale, perché solo la piena conoscenza delle regole e la loro comprensione possono portare al loro rispetto senza necessità di un poliziotto che ci obblighi a farlo e senza necessità di subire una sanzione. “Se abbiamo sempre bisogno di chi ci obbliga a rispettare le regole vuol dire che non le capiamo, vuol dire che non vogliamo essere dei cittadini, bensì dei sudditi” ha affermato. Da qui l’importanza dell’educazione alle regole e la funzione civica della scuola e dell’insegnamento.

“Se la scuola non riesce a farlo e come me credete che la scuola sia ridotta molto male la colpa e la responsabilità è solo nostra. Noi dobbiamo cambiarla. Tutti. Noi dobbiamo cambiare la società” ha sollecitato Gherardo Colombo. Come? L’ex magistrato propone quattro regole da adottare nel proprio agire sociale: chiarezza, coerenza, impegno e partecipazione. Con il fine di stabilire una vera legalità, condivisa e riconosciuta da tutti.