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Latte, Perini (Confcooperative): costi di produzione ostacolano ripresa, attenzione ai sistemi di formazione prezzi

Latte, Perini (Confcooperative): costi di produzione ostacolano ripresa, attenzione ai sistemi di formazione prezzi

Piani produttivi dei Consorzi DOP e cooperazione continuano a garantire crescita

Categorie: Confcooperative FedAgriPesca

Tags: agroalimentare,   DOP

“La complessità delle sfide che il settore agroalimentare sta affrontando richiede un'attenzione immediata. In particolare, una serie di fattori critici sta mettendo a dura prova il comparto lattiero-caseario. È urgente, per il latte non destinato a cooperative ridefinire un efficace sistema di formazione del prezzo anche attraverso un’adeguata indicizzazione. Proprio in una fase critica come l’attuale ci preme ribadire oltremodo l’importanza del ruolo della cooperazione lattiero casearia e dei Consorzi di Tutela delle produzioni DOP che attraverso i piani produttivi hanno garantito e garantiranno una crescita continua e sostenibile delle produzioni. Nel 2023 il tasso di crescita della produzione dei formaggi DOP sarà certamente maggiore in questa fase storica di quello della produzione di latte nazionale, in leggero calo. Ciò permette lo sviluppo di una politica produttiva espansiva, non appesantendo altre filiere non DOP, e rappresentando una favorevole destinazione del latte di zona e quindi con impatti esclusivamente positivi sull’intero sistema lattiero caseario italiano. Ciò è ancor più vero dovendo fare ancora i conti con le bollette, ma anche con prezzi dei mangimi più alti e un inevitabile effetto domino negativo su tutte le produzioni, con la guerra in Ucraina, l’attuale scenario geopolitico, con l’acuirsi dei conflitti in Israele”. Ad affermarlo Fabio Perini, Presidente di Confcooperative FedAgriPesca Lombardia, commentando i risultati dell’indagine sull’agricoltura lombarda del 1° semestre 2023 presentati oggi alla Camera di Commercio di Mantova.

"Ci troviamo in un contesto senza precedenti, un cocktail esplosivo: il clima impazzito, con fenomeni metereologici estremi, ondate di caldo, siccità, piogge torrenziali; il costo del denaro e i tassi d’interesse in aumento che mettono sottopressione i bilanci aziendali e limitano gli investimenti; l’inflazione che diminuisce i consumi; l’instabilità dei mercati internazionali”, spiega. A ciò si aggiungono gli alti costi di produzione, che seppur nel I° semestre mostrano un rallentamento rispetto al 2022, sono ancora troppo alti per le aziende che devono fare i conti con un prezzo altalenante, ma con una tendenza al ribasso. “Le conseguenze di questa situazione sono preoccupanti. La redditività delle imprese è stata compromessa – aggiunge Perini -. Oggi è più che mai necessaria una ridefinizione dell’indice del prezzo del latte, ma anche la ferma convinzione che cooperazione e piani produttivi sono fattori strategici e irrinunciabili per la permanenza in vita di interi comparti, per questo ringraziamo l’assessore Beduschi per aver finalmente riaperto un tavolo di confronto. È inoltre necessario studiare anche altri strumenti e misure a sostegno del settore, come ad esempio la creazione di una OCM Latte, che possa facilitare lo sviluppo di strategie di filiera di medio-lungo termine”.

“Ovviamente, anche altri comparti meritano attenzione - continua il presidente di Confcooperative FedAgriPesca Lombardia -. Da una parte il settore cerealicolo, fortemente penalizzato dalla nuova PAC e che tra l’altro è quello che subisce maggiori danni dagli eventi estremi. In Lombardia si assiste ormai da anni a una progressiva riduzione della superficie coltivata a mais, ma anche delle rese, per danni climatici e per i crescenti problemi fitosanitari. E per un settore così strategico e alla base delle principali produzioni agroalimentari di qualità, formaggi e salumi DOP in primis, è necessario trovare soluzioni congiunte a sostegno di questo comparto”.

“Non da ultimo, non bisogna dimenticare la grave situazione che stanno vivendo le filiere suinicole, soprattutto a seguito della diffusione della peste suina africana. Oltre al tavolo latte, sarebbe quindi importante aprire altri tavoli per dare spazio e trovare soluzioni alle difficoltà di questi comparti” conclude.