DETTAGLIO

UE - primi segnali di miglioramento nei mercati agricoli

UE - primi segnali di miglioramento nei mercati agricoli
Pubblicato il report sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli

Categorie: Confcooperative FedAgriPesca

Tags: agroalimentare,   mercati,   AgriNews

Oltre ai costi per la produzione, rimasti al di sopra della media a lungo, e al calo dei prezzi di alcune commodities, gli agricoltori dell'UE hanno dovuto affrontare condizioni meteorologiche avverse e difficili in primavera. Ora stanno emergendo i  primi segnali di miglioramento: ad esempio, i fertilizzanti sono diventati meno cari in seguito al calo dei prezzi del gas naturale. Sebbene sia ancora al di sopra del tasso di inflazione generale, l'inflazione alimentare dell'UE inizia a stabilizzarsi. Sono alcuni dei punti che emergono nella relazione sulle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell'UE, pubblicata dalla Commissione europea (Short-term outlook report for EU agricultural markets, in allegato)

Le avversità meteorologiche primaverili – siccità, scarsità di precipitazioni o precipitazioni eccessive – hanno comportato ritardi nella fioritura, semine tardive, aumento del rischio di infestazione o ridotta disponibilità idrica fino alla completa distruzione del raccolto nel caso degli eventi più gravi. 

La crescita dei costi legati alla produzione osservata all'indomani della guerra Russia-Ucraina sta rallentando e, in alcuni casi, anche iniziando a diminuire. Tuttavia, rimangono ben al di sopra della media. Alcuni agricoltori continuano a subire pressioni finanziarie e difficoltà di liquidità.

In tale contesto, la Commissione ha adottato il pacchetto di sostegno straordinario di 330 milioni di EUR: gli agricoltori dell'UE di Belgio, Cechia, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia e Svezia beneficeranno di questo ulteriore sostegno finanziario, mentre gli agricoltori di Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia saranno coperti da un aiuto separato di 100 milioni di euro per far fronte agli squilibri del mercato. Tutti i paesi possono integrare questo sostegno dell'UE fino al 200% con fondi nazionali. Diverse altre misure, compresa la possibilità di pagamenti anticipati più elevati, dovrebbero sostenere gli agricoltori colpiti da eventi climatici avversi.

Il quadro generale

La situazione macroeconomica generale dell'UE continua a presentare squilibri e incertezze. L'inflazione nell'area dell'euro dovrebbe raggiungere il 5,4% nel 2023, con l'inflazione alimentare che contribuirà al 39% dell'aumento totale dei prezzi al consumo. Ciò continua a influire sulle decisioni di acquisto dei consumatori, a vantaggio dei marchi dei rivenditori e dei prodotti più economici all'interno o all'esterno della stessa categoria, ad esempio il pollame rispetto alla carne bovina. I latticini, l'ortofrutta fresca e i prodotti biologici continuano a risentire della debolezza della domanda. 

Prodotti animali
Considerando i prezzi medi del latte più bassi e i costi per la produzione che rimangono ancora elevati, le consegne di latte dell'UE nel 2023 potrebbero essere inferiori dello 0,2% rispetto allo scorso anno, poiché è probabile che le macellazioni accelereranno durante l'estate per bilanciare la situazione finanziaria a livello di azienda agricola. Alcuni primi segnali sono già stati osservati in alcuni paesi dell'UE.

Le esportazioni dell'UE di latte scremato in polvere, burro e prodotti a base di siero di latte sono aumentate rispettivamente del 33%, 11% e 5% da gennaio a marzo 2023. Ciò è dovuto al calo dei prezzi lattiero-caseari dell'UE e alla loro maggiore competitività rispetto ai principali concorrenti. Ciò potrebbe avere un impatto positivo su una prevista ripresa delle esportazioni, in particolare per il burro e il latte scremato in polvere.

La produzione di carne bovina dell'UE ha registrato un calo del 3,7% nel primo trimestre dell'anno e dovrebbe registrare un calo dell'1,8% quest'anno. Una minore offerta di carne bovina continua a sostenere i prezzi alla produzione di carne bovina dell'UE. Il consumo di carne bovina continua a diminuire nell'UE con l'1,7% in meno rispetto allo scorso anno, a 10 kg pro capite. Il basso numero di suini macellati sul mercato dell'UE continua a sostenere prezzi elevati dei suini, mentre la domanda dell'UE rimane elevata. Tuttavia, il consumo pro capite di carne suina nell'UE potrebbe diminuire e attestarsi intorno ai 30,4 kg nel 2023.

Seminativi e colture specializzate
La produzione di cereali e semi oleosi dell'UE potrebbe aumentare nel 2023/24, rispettivamente del 5% e dell'8%. Le esportazioni di cereali dell'UE potrebbero continuare a crescere, di circa il 6%, mentre le importazioni, in particolare dall'Ucraina, dovrebbero diminuire del 35% rispetto al livello storicamente elevato osservato nel 2022/23. Ciò è dovuto ai lavori in corso per migliorare le catene logistiche e le infrastrutture per le importazioni ucraine, ma anche a una maggiore produzione interna dell'UE. Un andamento simile è previsto per le importazioni di semi di colza e di girasole.

I prezzi elevati hanno un impatto contrastato sui consumi di ortofrutta fresca con pesche e nettarine fresche che ne risentono negativamente (anche per la minore qualità) mentre rimangono inalterati i pomodori freschi.

 

Documenti da scaricare