Le società benefit affiancano al tradizionale scopo proprio del tipo societario prescelto (lucrativo per le spa e le srl o mutualistico per le cooperative), una ulteriore finalità di beneficio comune a vantaggio di lavoratori, ambiente, fornitori, società civile, pubbliche amministrazioni. Non si tratta di un nuovo modello societario, ma di una "qualifica" che tutti i tipi societari (lucrativi e mutualistici) possono acquisire, dopo aver effettuato i necessari adeguamenti statutari, con particolare riguardo all’indicazione nello statuto dello specifico beneficio comune perseguito.
Partendo dalla ratio delle società Benefit, Patrizia Ronchi (ufficio legale Confcooperative Lombardia), durante il consiglio regionale di Confcooperative Consumo e utenza Lombardia, ha compiuto un approfondimento sul tema, sottolineando, fra le altre cose, quali sono i vantaggi derivanti dall’adozione di questa qualifica, i requisiti costitutivi, l’obbligo di rendicontare come la società garantisce il perseguimento del beneficio comune indicato nello statuto ed il relativo impatto che si genera sulla governance della società. Si è soffermata anche anche su cosa si intende per “beneficio comune” e su quali sono gli interessi degli stakeholder.
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