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PNRR, criticità prevedibili. Investire nella sussidiarietà

PNRR, criticità prevedibili. Investire nella sussidiarietà

L'editoriale del presidente Massimo Minelli

Categorie: Primo Piano

Tags: PNRR,   editoriale

La gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un tema rilevante per la crescita, sia della cooperazione che della Lombardia. Da Regione percepiamo uno sforzo, quello di monitorare risorse e progetti, ma è impossibile non riconoscere alcune criticità, prevedibili, che ora richiedono un'azione mirata per essere affrontate. 

La prima è la gestione dei residui derivanti dall'incapacità di spesa. Dobbiamo imparare dagli errori passati per garantire che il PNRR diventi una leva per attrarre ulteriori investimenti, promuovendo una programmazione pubblico-privato che valorizzi la sussidiarietà e crei una responsabilità condivisa.  

D'altro canto, la questione dei fondi non spesi rappresenta un'opportunità potenziale da non sottovalutare. La Regione Lombardia dovrebbe essere attiva nell'intercettare queste risorse inutilizzate e proporre progetti adeguati per reinvestirle in modo efficace.  

Oltre la teoria, sono convinto che è sulla partita della gestione dei residui PNRR che il percorso di autonomia differenziata potrebbe avere il suo banco di prova, investendo in progettualità che aprano ad una nuova stagione di sussidiarietà. Che significa? Permettere a tutti i soggetti locali di partecipare attivamente alla pianificazione e all'attuazione degli investimenti, con un solo obiettivo: puntare su progetti, pochi e di qualità, che abbiano una forte ricaduta sulle comunità ma anche su chi fa impresa. Un esempio? Il settore energetico con le CER o la costruzione di un welfare veramente prossimo ai bisogni delle persone.

La sussidiarietà è un principio fondamentale su cui basare lo sviluppo socio-economico della regione. È cruciale coinvolgere attivamente tutti i soggetti del territorio, inclusi i comuni, le province, le imprese, le cooperative e gli enti del terzo settore. Solo attraverso una co-programmazione e un approccio sinergico tra pubblico e privato possiamo garantire un uso efficace dei fondi e promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità locali. 

Un altro aspetto essenziale è il dopo. Come far fronte alla spesa corrente per i servizi, soprattutto dopo il 2026, quando il PNRR avrà completato la sua azione? È necessario garantire che gli investimenti strutturali di oggi siano accompagnati da una capacità di spesa nel futuro in grado di garantirne il funzionamento, altrimenti tutti gli sforzi saranno domani un nulla di fatto.

E non dobbiamo dimenticarlo, più servizi significa più risorse professionali. Parliamo di medici, infermieri, educatori, operatori del facility e dei servizi. Come si spera di reggere se le pubbliche amministrazioni non riescono ad uscire dalla logica del massimo ribasso?  Già oggi questo è un problema, perchè le retribuzioni sono basse e in molti settori è difficile trovare personale.

Per ultimo, Regione Lombardia deve svolgere un ruolo di primo piano nel connettere gli investimenti del PNRR con le grandi infrastrutture, i player lombardi e le comunità territoriali. Solo attraverso una visione strategica e un approccio concertato, potremo sfruttare appieno il potenziale moltiplicatore del PNRR, migliorando la qualità della vita dei cittadini e favorendo lo sviluppo socioeconomico della regione. La sussidiarietà è la chiave per garantire che tutti i livelli decisionali collaborino in un'ottica di sviluppo comune, facendo della Lombardia un esempio virtuoso di governance territoriale.