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Coop & Platform Thinking: oltre Amazon, perché le piattaforme sono un valore

Coop & Platform Thinking: oltre Amazon, perché le piattaforme sono un valore

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Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: platform thinking

Parlare oggi di piattaforme richiama problematiche e lati oscuri: sfruttamento o precarie condizioni di lavoro, tassazioni ridotte a fronte di ingenti ricavi.  Ma è possibile una lettura alternativa?

Incontrando Daniel Trabucchi e Tommaso Buganza, platform thinkers della Polimi Graduate School of Management ho notato una corrispondenza: cooperative e piattaforme creano valore (per soci/clienti) allo stesso modo.

Perché? Cosa questi mondi, di fatto contrapposti, hanno in comune? Tre punti:

Uno, la potenza della relazione di connessione.

La platform economy ha dimostrato che si crea più valore nella connessione tra i diversi attori o lati della piattaforma, rispetto alla classica logica della catena del valore fondata nell’acquisto di materie prime o prodotti semilavorati e rivendita degli stessi secondo un determinato valore aggiunto. È questa la motivazione per cui l’industria automobilistica (Ford, Chrysler, General Motors) ha segnato il passo alle big platform company (Facebook, Amazon, Microsoft, Google, Apple) in termini di capitalizzazione.

Due, le economie di scala della domanda.

Il principio delle economie di scala della domanda, sono legate alla capacità di aggregare la domanda secondo precisi bisogni più o meno espliciti. Prima si aggrega la domanda e poi viene agita l’offerta di mercato attraverso la connessione garantita dalla piattaforma. Così si costruisce il vantaggio competitivo, direttamente connesso alla soddisfazione di un bisogno.

Questo concetto si contrappone al più classico e tradizionale concetto delle economie di scala dell’offerta, per la ricerca della dimensione minima efficiente fondata sul vantaggio competitivo legato alla massima riduzione dei costi, secondo i principi tradizionali delle filiere e delle catene del valore. 

Per queste motivazioni, all’integrazione orizzontale e verticale conseguenti all’economie di scala dell’offerta, si contrappone l’integrazione funzionale e l’”orchestrazione del network” conseguenti alle economie di scala della domanda.

I servizi molteplici offerti dalle più famose piattaforme (pensiamo ai social network) sono riusciti a scalare con impressionante velocità ed impatto sul mercato proprio grazie alle economie di scala della domanda.

Tre, asset, capitalizzazione e valore.

Nelle piattaforme c’è una distinzione netta tra gli asset e i luoghi in cui viene prodotto il valore.

È la differenza intercorrente tra booking.com ed una qualsiasi catena di hotel. Quest’ultima possiede gli asset, mentre booking.com non possiede gli asset, ma è il luogo dove il valore viene prodotto.

Questi tre aspetti sono sorprendentemente affini alla modalità attraverso cui la cooperazione da oltre un secolo produce valore per i propri soci: attraverso la connessione dello scambio mutualistico, mettendo i bisogni prima delle economie di scala, scegliendo il valore per il soddisfacimento dei bisogni dei soci rispetto agli utili derivanti dalla proprietà degli asset.

Sarà possibile battere questa via del platform thinking cooperativo?

 

Per approfondire e contribuire:

https://platformthinking.eu/

https://www.guerini.it/index.php/prodotto/davide-e-golia/

 

Enrico De Corso - Direttore Confcooperative Lombardia

Autore del libro Davide e Golia. L'evoluzione delle micro e piccole imprese grazie agli strumenti cooperativi digitali