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Assemblea Alleanza, Minelli "economia sociale volano nuovo modello economico"

Assemblea Alleanza, Minelli "economia sociale volano nuovo modello economico"

Il discorso ieri durante l'evento a Brescia

Categorie: Primo PianoConfcooperative Lombardia

Tags: Alleanza della Cooperazione Lombarda

 Uno stralcio della relazione di fine mandato del presidente Massimo Minelli, ieri nel corso dell'assemblea di rinnovo cariche dell'Alleanza della Cooperazione Lombarda tenutasi al Museo Diocesano di Brescia.

Sul porre al centro dello sviluppo la cooperazione, non possiamo fare passi indietro! Non per spirito di partigianeria, o per semplice attività di lobby, ma perché, se oggi siamo arrivati qui con queste criticità, vuole dire che un’economia basata sulla mera competizione non regge più e l’umanità ha bisogno di più cooperazione.

Queste sono le nobili ragioni per cui continuiamo con insistenza a proporre in tutte le sedi istituzionali e non la nostra vision cooperativa e solidale, avanzando richieste al fine di ottenere strumenti adeguati a sostegno delle nostre imprese, con la certezza che questo significa investire sulle persone e sulle comunità locali.

Prima del Covid abbiamo sostenuto che la politica economica restrittiva e dell’austerity avrebbero portato a crescita zero, ad incapacità di investire nello sviluppo soprattutto a vantaggio di chi ha a cuore le parti più fragili e più giovani del nostro Paese.

È da lì che sono partite anche le nostre sollecitazioni politiche, che hanno contribuito e portato la UE a fondare il pilastro europeo dei diritti sociali, culminato nel recente piano d’azione per l’economia sociale.

Siamo entrati nell’era dove l’economia sociale non sarà più residuale ma dovrà necessariamente essere il volàno di un nuovo modello economico, capace di coniugare sviluppo e sostenibilità. E la cooperazione, ispirata dalla nostra Costituzione, da sempre si sente parte di questo modello. Per questo stiamo continuando a dire che questa è l’ora della cooperazione (magari anche in forme diverse da come l’abbiamo conosciuta fino a qua) perché o l’umanità imparerà a cooperare o rischierà una deriva pericolosissima foriera solo di eventi negativi, i cui primi segnali iniziamo a vedere ripetersi con inquietante periodicità.

Il sistema cooperativo lombardo contribuisce al modello di economia sociale con numeri importanti: 3.457 cooperative associate, 1,8 milioni di soci, 154 mila occupati, per un volume di fatturato complessivo che supera i 14 miliardi di euro.

Noi cooperatori sappiamo che l’economia sociale si fa prima di tutto con il dialogo con tutti ed in particolare con le Istituzioni a cui siamo stati educati a portare rispetto senza però mai derogare ai nostri valori di riferimento, che si fondano sulla democrazia, la partecipazione, la giustizia sociale.  

In questi ultimi due anni Alleanza della Cooperazione Lombarda ha perseguito obiettivi importanti nel dialogo verso Regione Lombardia e con tutte le parti sociali di diversa estrazione e rappresentanza. Una relazione che ha consentito di poter concretizzare provvedimenti importanti di cui, a cascata, hanno potuto beneficiare soprattutto le nostre cooperative per il loro consolidamento e per lo sviluppo sociale dei territori.

L’elenco sarebbe davvero lungo e corposo, ma in questa sede mi attengo a citarne alcuni in particolare:

  • La DGR 4478/2021 inerente al Fondo per la Capitalizzazione delle imprese cooperative lombarde (con una dotazione iniziale di 9 milioni, successivamente incrementata di ulteriori 7 milioni di euro con la DGR 6226/2022) ed un contestuale miglioramento della precedente misura Cooperazione;
  • La sensibilizzazione sulla DGR 5340/2021 sull’aumento del budget per le UO sociosanitarie;
  • L’approvazione della L.R. 2/2022 sulla costituzione delle CER in Lombardia;
  • I vari provvedimenti su Area carcere, Salute mentale e sul riordino dei requisiti per l’accreditamento dei servizi rivolti alla disabilità;
  • La riapertura dello Sportello legato al Fondo per il Sostegno al Credito per le Imprese Cooperative Lombarde (Ex FRIM);
  • L’attivazione delle misure agroalimentari emergenziali a valere su PSR e Fondi filiere, anche con aiuti a fondo perduto, con uno stanziamento complessivo di 20 milioni di euro destinati alle aziende operanti nella zootecnia e lavorazione del latte di montagna (6 milioni) e la parte rimanente sulla filiera suinicola;
  • Il contributo alla chiusura della programmazione PAC 2014-20 ed alla definizione dalla nuova programmazione 23-27, ove ci si è adoperati per:
  1. Favorire risorse per investimenti destinati alla cooperazione;
  2. Elaborare Misure a favore della cooperazione e progettualità integrate e di filiera;
  3. Costruire Misure a favore dell’innovazione (su temi della sostenibilità, dell’economia circolare, della digitalizzazione, ecc.);
  • L’approvazione della recente DGR 312/23 Linee Guida per i servizi di inclusione scolastica studenti con disabilità frequentanti Scuole Superiori o Istruzione e Formazione Professionale, provvedimento importante legato ad un tema che ha una potenziale ricaduta su circa 4mila lavoratori delle nostre cooperative i quali rischiano di non poter più lavorare se non si interviene a definire a stretto giro delle azioni formative concrete, su cui dovremo sensibilizzare debitamente le sigle sindacali maggiormente rappresentative.

È indubbio, alla luce dei risultati sin qui elencati, che la nostra Alleanza sia divenuta uno degli stakeholders strategici in Regione Lombardia, forse soltanto per il fatto che abbiamo dato unità al nostro movimento cooperativo, semplificando il sistema delle rappresentanze.

E ci gratifica il fatto che la Regione, anche recentemente, riconosca anche pubblicamente che le nostre azioni sono sempre orientate ad essere propositive, foriere di idee, di potenziali soluzioni, di visioni future.

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