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Welfare aziendale, vantaggi e servizi erogabili

Welfare aziendale, vantaggi e servizi erogabili

Tema al centro dell’incontro del consiglio regionale di Confcooperative Lavoro e servizi Lombardia

Categorie: Confcooperative Lavoro e Servizi

Tags: welfare aziendale,   fondatasulLavoro

Come funziona il welfare aziendale? Quali sono i vantaggi per le cooperative che decidono di adottarlo? E i servizi erogabili? Un focus dedicato a questo tema, pensato anche per rispondere a queste domande, è stato al centro del consiglio regionale di Confcooperative Lavoro e Servizi Lombardia (in allegato le slide presentate).
Di seguito una sintesi di quanto emerso. 

Ci sono due tipi di welfare aziendale: il primo è quello tradizionale che prevede l’erogazione di beni e servizi ad integrazione della retribuzione, il secondo è collegato al premio di produttività detassabile, il lavoratore può optare per l’erogazione di questo non in forma monetaria, ma appunto attraverso il welfare aziendale

Il vantaggio per l’azienda della scelta del welfare aziendale consiste in un risparmio del costo del personale in quanto il welfare non presuppone una tassazione, perché si tratta appunto di un’erogazione di beni e servizi che devono avere finalità di istruzione, educazione, ricreazione, assistenza sociale o sanitaria o altro. E a cascata, una maggiore soddisfazione del lavoratore, come dimostrano i dati dell’Osservatorio Welfare Endered Italia (vedi sotto).

 Durante l’incontro particolare attenzione è stata data al tema dei fringe benefit, che sono erogazioni liberali che possono essere erogati in denaro o in natura. Quando si tratta di erogazioni in natura hanno un limite imponibile in generale di 258.23 €, se si rimane entro  questo limite non c’è tassazione, se si supera le erogazioni sono interamente tassate. Esiste un’eccezione, al momento in vigore solo per il 2023: il D.L. 48 solo per l’anno 2023 dispone l’incremento della soglia di non imponibilità dei fringe benefits a 3000 euro esclusivamente per i lavoratori con figli a carico.

 Nel 2023 è confermata la possibilità di erogare Buoni carburanti fino a 200 euro, in questo caso l’esenzione è solo fiscale e ne esclude l’applicazione ai fini previdenziali (i buoni carburante sono assoggettati a contribuzione previdenziale sia a carico dipendente che a carico azienda)

 Per quanto riguarda i ticket restaurant, non concorrono alla formazione del reddito, in formato cartaceo sono esentasse sino a 4 euro, in formato elettronico sino a 8 euro giornalieri

 Per quanto riguarda, invece, il premio di risultato (che si aggancia alla parte legata al welfare ), rientrano in queste casistiche i premi derivanti ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, le somme connesse alla partecipazione agli utili e i ristorni ai soci di cooperativa. Sono somme che possono essere detassate e decontribuite.

L’indagine

L’Osservatorio Welfare di Edenred Italia ha curato il Rapporto sullo stato del welfare aziendale 2023 in Italia che mette in luce un aumento della disponibilità media di spesa e del consumo effettivo in welfare aziendale. La disponibilità di spesa welfare media dei dipendenti per il 2022 si attesta a 940 euro, segnando una crescita del 10,6% rispetto ai valori del 2021 e soprattutto a un livello superiore rispetto all’inflazione media annua del 2022 che è stata dell’8,1%.

Anche l’effettivo consumo del credito welfare cresce negli ultimi 3 anni fino al dato del 70% del 2022. Le tre principali voci di spesa sono rappresentate dai fringe benefit con il 38,6%, che triplica il proprio valore rispetto ai livelli del 2017, seguita dall’area ricreativa con il 22,3% e dall’istruzione con il 17,9%.

La spesa in fringe benefit è prevalente nelle fasce di età più giovani in cui raggiunge il 60% tra gli under 30 e scende al 32% tra gli over 60 in cui assume un certo rilievo la spesa in previdenza complementare.

Quest’anno il Report si è arricchito di un approfondimento di indagine sul sentiment dei lavoratori curato da BVA Doxa. L’indagine, che si articola su due rilevazioni, è stata condotta per ciò che riguarda le aziende sul campione Edenred Italia composto da 4mila aziende e 670mila dipendenti e sul campione demoscopico BVA Doxa per la ricerca sul sentiment delle persone che lavorano.

Il 76% delle persone che lavorano in aziende che prevedono piani di welfare si dichiara soddisfatto della propria condizione. La percentuale di soddisfazione scende al 57% tra coloro che lavorano in aziende senza piani di welfare strutturati.

Il 75% del campione, inoltre, propende per la scelta di un’offerta di lavoro da parte di un’azienda che presenta dei piani di welfare strutturati rispetto ad un’altra che non li prevede. L’engage­ment complessivo risulta direttamente influenzato dalla presenza o meno di un piano di welfare aziendale.

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