Il 25 aprile è antifascista. La liberazione è antifascista. Anche per il movimento cooperativo.
Alla vigilia della marcia su Roma, oltre 200 cooperative furono devastate. La cooperazione annessa al sistema delle corporazioni. I grandi consorzi gestiti dai gerarchi. Nel 1927 la Confederazione Cooperativa Italiana chiusa.
Poi i movimenti di liberazione e il contributo, forte, della cooperazione “bianca", delle tante vite di giovani cattolici morti per la libertà.
Anche a quel sacrificio dobbiamo la nostra libertà, tutti.
Il 25 aprile deve unire.
Oggi parlare di liberazione non deve significare cristallizzarne la memoria.
Significa riportarne il senso nei nostri giorni. È così che la liberazione, da lotta di libertà di un popolo dalla tirannia del fascismo, può ampliare lo sguardo a lotta di libertà contro gli oppressori tutti. La cooperazione è ancora oggi un racconto di libertà. Insegna che esiste una forma di economia umana, che la solidarietà tra le persone è ancora possibile, che la libertà è vera quando deriva dallo sviluppo integrale di ogni persona, che la democrazia sociale, politica ed economica è il perno di ogni società equa.
Questo rappresenta il grande valore di libertà che la cooperazione ci regala. Sta a noi continuare a farne memoria.
A tutti voi, cooperatrici e cooperatori, un buon 25 aprile.