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Regionali 2023, Alleanza Cooperazione Lombarda ai candidati: “occorrono scelte strutturali, impegno sia chiaro”

Regionali 2023, Alleanza Cooperazione Lombarda ai candidati: “occorrono scelte strutturali, impegno sia chiaro”

L’incontro oggi a Milano per l’evento “Transizione Cooperativa”

Categorie: Primo PianoConfcooperative Lombardia

Tags: Lombardia,   Elezioni,   candidati,   cooperazione. Alleanza Cooperazione Lombarda

Competitività e transizione green, sanità territoriale, efficienza energetica e innovazione digitale, autonomia, connessione tra area metropolitana e aree interne, rigenerazione urbana, tutela del territorio e valorizzazione delle Dop, la sfida del turismo sostenibile. Sono alcune delle priorità contenute nel documento “Transizione Cooperativa”, sintesi programmatica di Alleanza della Cooperazione Lombarda (Confcooperative, Legacoop, AGCI) in vista delle elezioni regionali e consegnate oggi pomeriggio ai candidati alla presidenza Attilio Fontana, Pierfrancesco Majorino e Letizia Moratti.

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Il protagonismo della Lombardia sarà messo alla prova nei prossimi anni. Siamo davanti a problematiche su cui occorrono scelte strutturali. Oggi siamo qui per chiedere ai candidati, chiunque sarà il vincitore, un impegno chiaro sulle sfide strategiche. Stiamo vivendo in un contesto economico e sociale che necessita di misure urgenti su infrastrutture, servizi, sanità, digitale, impatto ambientale, sostenibilità, in un’ottica non solo di competitività imprenditoriale, ma in una logica di benessere di sistema, che guarda alla crescita dell’intero territorio lombardo, dalla città metropolitana alle aree interne” hanno spiegato Massimo Minelli, presidente di Alleanza della Cooperazione Lombarda e i co-presidenti Attilio Dadda e Cinzia Sirtoli durante l’incontro al Teatro Litta a Milano.

Diversi i temi al centro del dibattito tra i candidati e l’associazione che raccoglie e rappresenta 3.633 cooperative, per un volume d’affari che sfiora i 16 miliardi di euro e conta 1,6 milioni di soci e 143 mila occupati. Tra questi:

Welfare a 360°

La Lombardia è stata la regione più colpita dal Covid. La pandemia ha evidenziato tutti i limiti nella gestione della sanità territoriale e messo in discussione l’eccellenza ospedaliera lombarda. Serve un cambio di passo. La nostra risposta è il “welfare a 360°”, un approccio di prossimità che connette servizi e territorio, vicino alle comunità, personalizzato e differenziato sui i vari profili di fragilità.

“Legge Marcora” regionale a sostegno dei workers buyout

Chiediamo a Regione Lombardia di integrare gli investimenti nazionali con fondi regionali mirati a sostenere l’autoimprenditorialità in forma cooperativa nei casi di: crisi aziendali, fallimenti o situazioni in cui l’assenza di ricambio generazionale determina la chiusura dell’impresa. In Lombardia sono state oltre 50 le imprese salvate dai lavoratori. Nel 2021 Alleanza della Cooperazione Lombarda (Confcooperative, Legacoop, AGCI) ha inoltre firmato assieme ai sindacati regionali CGIL, CISL e UIL un protocollo con linee guida per intercettare e promuovere lo sviluppo di WBO in risposta allo scenario di crisi economica legato alla pandemia.

Potenziamento dell’inserimento lavorativo delle persone fragili

Le fragilità possono diventare una risorsa. Chiediamo a Regione Lombardia di attivare azioni di supporto al sistema della cooperazione sociale di tipo B (cooperative finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate che devono costituire almeno il 30% dei lavoratori dell’impresa). Si chiede nello specifico di promuovere percorsi formativi post diploma per operai e tecnici specializzati dedicati all’inserimento lavorativo di persone fragili per agevolarne la collocazione fuori dal contesto protetto.

La Lombardia è la prima regione italiana per numero di cooperative B sono 578, con un fatturato di 600 milioni di euro e 6 mila inserimenti su un totale di 16 mila dipendenti.

Carenza figure sanitarie e appalti al ribasso

La carenza, ormai strutturale in Lombardia, di figure sanitarie come medici, infermieri, OSS sta minando la continuità assistenziale del comparto sociosanitario. Se da un lato rimane centrale la programmazione formativa, il tema della valorizzazione economica rimane un caso. La cooperazione chiede alla Regione di promuovere la vigilanza e un confronto per il superamento delle gare d’appalto al massimo ribasso (con quotazioni addirittura inferiori ai CNNL in vigore) che scaricano sui lavoratori la richiesta di risparmi della PA.

Revisione risorse destinate al welfare

Per il settore welfare sono stati messi in campo numerosi provvedimenti che frammentano le risorse disponibili con il rischio di indurre meccanismi di spesa sganciati dai bisogni reali di sostegno alle persone. In tal senso la cooperazione chiede una revisione delle risorse.

Imprese agricole green e digitali

La cooperazione agroalimentare chiede a Regione Lombardia di mantenere nel PSR strumenti che facilitino l’aggregazione tra imprese e il supporto di progettualità condivise. Nonostante i risultati importanti ottenuti con i Progetti Integrati di Filiera (PIF) oggi non c’è traccia di nuove programmazioni in quest’ottica. Investimenti che devono necessariamente concentrarsi sulla trasformazione delle imprese in chiave green e digitale a tutela di una filiera, quella della DOP Economy, che in Lombardia spicca per la produzione in primis di Grana Padano. Eccellenza che vede la cooperazione giocare un ruolo predominante con il 60% di latte raccolto e il 70% di Grana Padano prodotto.

Housing Sociale

Il tema dell’abitare è oggi un fattore strategico per lo sviluppo socioeconomico dei territori. Le cooperative da sempre aggregano la domanda di soci che non hanno i requisiti per accedere al libero mercato: giovani coppie, studenti lavoratori, single, famiglie, anziani, classe media e fasce deboli. L’eterogeneità della crescente domanda e delle condizioni di mercato (costi delle aree, di costruzione, etc.) rendono oggi difficile creare una nuova offerta a canoni o prezzi accessibili. La cooperazione chiede un adeguato sostegno del sistema pubblico, replicando sperimentazioni di partenariato pubblico-privato, già attuate a Milano.