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Giuliana Baldin: per contrastare la violenza sulle donne puntare su formazione e cultura, dalla scuola alla famiglia

Giuliana Baldin: per contrastare la violenza sulle donne puntare su formazione e cultura, dalla scuola alla famiglia

La coordinatrice della Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Lombardia lancia il suo appello nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: formazione,   cultura,   Donne,   violenza di genere

Abbiamo davanti una strada che è ancora tutta in salita per combattere la violenza contro le donne e, più in generale, per la parità di genere. Per affrontarla, insieme, questa strada servono strumenti diversi, ma bisogna partire da una base comune, rafforzarla, potenziarla, quella base: formazione, informazione e cultura, dalla scuola alla famiglia devono essere parte integrante del nostro percorso, i punti di partenza che contaminano tutti gli strumenti che possiamo mettere in campo”. Giuliana Baldin, coordinatrice della Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Lombardia, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, lancia un monito che riguarda tutti e che tiene conto del recente passato e del presente.

Nonostante tutto il lavoro fatto, gli sforzi, gli strumenti già messi in campo, la situazione del mondo femminile è peggiorata. A livello occupazionale, siamo tornati a sei anni fa per la percentuale di donne impiegate. I femminicidi stanno aumentando. E il recente Rapporto uscito sulle dimissioni mette in luce che ancora una volta la criticità maggiore è data dalla difficoltà di conciliare vita e lavoro”, sottolinea Baldin. Altro tema centrale: “Si sta abbassando anche l’età delle persone che commettono violenza”.

Per tutti questi motivi, dice la coordinatrice della Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Lombardia, "dobbiamo potenziare interventi culturali, di formazione e informazione, che coinvolgano anche i bambini, i ragazzi. La violenza contro le donne deve essere un tema da affrontare nelle scuole, a casa, in famiglia. Bisogna sensibilizzare le famiglie su questo aspetto. Perché i ragazzi, che poi vivono la loro vita, le città, i paesi, che vanno alle feste coi loro coetanei, sappiano opporsi di fronte a episodi di violenza. Devono avere gli strumenti per dire “Io non ci sto”. Il loro pensiero deve essere argilla, non ghiaia, che si sgretola. A noi adulti, uomini e donne, il compito di affiancarli in questo percorso. Perché la violenza contro le donne non trovi più terreno fertile”.