“La cooperazione è una delle espressioni più vive dell’economia sociale. Vivere Per dono per ogni cooperatore (siamo un milione in tutta Italia) è la sfida quotidiana, ma è allo stesso tempo un’opportunità per dire che si vuole un mondo diverso. Oggi come società tutti noi siamo davanti a un bivio, tra scegliere l’io e scegliere il noi. Un bivio che coinvolge anche la tecnica, oggi fondamentale: ma dobbiamo scegliere se è una strada a sé stante oppure se la tecnica può e deve essere usata per tutti, per il territorio, per le persone. Noi siamo convinti che le persone devono essere messe al centro, in un mondo in cui non esiste solo l’individualismo, ma anche il bene comune e in cui anche la tecnica deve essere al servizio delle persone, in particolare quelle più fragili”.
Queste, in sintesi, le parole usate da Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia durante il suo intervento di sabato 1 ottobre dell’evento “Oltre L’Economica che uccide”, organizzato nell’ambito del Festival della Missione che si è chiuso ieri e ha avuto come tema proprio il “Vivere Per Dono”. Un intervento, quello di Minelli, volto a sottolineare, da un lato, cosa significa essere cooperatori, dall’altro, perché Confcooperative Lombardia, assieme alla Federazione Lombarda delle BCC e a Fondosviluppo, ha scelto di essere main sponsor del Festival.
Dopo l’intervento di apertura del presidente di Confcoooperative Lombardia, affiancato anche da Cisl e Ucid, si sono confrontati l’ex presidente del Consiglio Mario Monti, suor Alessandra Smerilli (nominata da Papa Francesco Segretario ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale) e Adriano Karipuna (figura simbolo della resistenza dei popoli indigeni dell’Amazzonia), per raccontare, partendo da punti di vista diversi, come andare oggi “oltre l’economia che uccide”
Qui l’intervista a Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia
