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La formazione di Fon.Coop per valorizzare la rappresentanza femminile ed una cultura organizzativa inclusiva

La formazione di Fon.Coop per valorizzare la rappresentanza femminile ed una cultura organizzativa inclusiva

Intervista a Roberta Carraro, direttrice di Irecoop Lombardia

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: foncoop

LaW- Like a woman: la leadership al femminile tra digital, conciliazione e carriera è il titolo del piano formativo finanziato da Fon.Coop e che ha coinvolto 7 cooperative sociali associate a Confcooperative Insubria.

Il piano formativo, avviato da metà ottobre, è stato ideato e presentato da Irecoop Lombardia nell’ambito dell’Avviso 47 “Nuove competenze per la crescita e la competitività”.

Abbiamo domandato a Roberta Carraro, Direttrice dell'Agenzia formativa Irecoop Lombardia e Vice Direttrice di Confcooperative Insubria in quale contesto è nato il piano formativo e quali linee di sviluppo ha seguito in fase di progettazione e definizione degli obiettivi.

Il progetto è un’iniziativa del Comitato delle donne dirigenti cooperatrici di Confcooperative Insubria ed è nato da una duplice esigenza: fortificare la rappresentanza cooperativa della nostra Organizzazione e sostenere la cultura organizzativa orientata alla presenza femminile.

Da una recente indagine condotta tra le nostre cooperative associate abbiamo rilevato che, a fronte di una base associativa con il 73% di lavoratrici, nelle figure apicali il dato si rovescia con il 72% di uomini tra gli amministratori – e solo il 28% di donne. La consapevolezza di questo gap è nota da tempo tra le cooperatrici. E dunque la domanda che ci siamo poste è: in un contesto politico sociale nazionale - ma non solo, lo vediamo bene - che tende sempre più alla disintermediazione e alla riduzione degli spazi politici e di rappresentanza a dinamiche tecnico-mercantili, come è possibile valorizzare la presenza femminile?

La risposta, che è poi il filo conduttore della formazione che abbiamo voluto e che l’Avviso di Fon.Coop ci ha consentito di programmare, è che la rappresentanza cooperativa nei territori si rafforza a partire dalla valorizzazione delle competenze delle donne. La svolta per una rappresentanza più forte si fa solo con una forte, diffusa, strutturale presenza femminile.

Aggiungo un elemento di contesto che ritengo importante sottolineare. Nel 2020 sono state rinnovate tutte le cariche del Consiglio interprovinciale di Confcooperative Insubria che dal suo insediamento ha evidenziato la opportunità di rafforzare il Comitato delle donne dirigenti cooperatrici. Il Comitato ha avuto il mandato di promuovere la rappresentanza e la partecipazione femminile, favorire la cultura paritaria che agisca sul gender gap, promuovere iniziative locali sulla sensibilizzazione sulla parità di genere; e, non da ultimo, partecipare maggiormente ai tavoli territoriali riaspetto al tema delle politiche territoriali di conciliazione tempi di vita e di lavoro.

Avete incontrato le cooperative oppure è un progetto nato “dall’alto”?

A ridosso della pubblicazione dell’Avviso 47 – marzo 2021 - abbiamo proposto un incontro informativo con tutte le nostre associate dove sono state spiegate le opportunità proposte da Fon.Coop, ed in particolare gli obiettivi indicati - che con green, digitale, confronto intergenerazionale, cultura cooperativa includeva il gender gap. Abbiamo raccolto diverse adesioni spontanee ma poi, con il Comitato delle donne dirigenti cooperative abbiamo individuato un progetto più definito [vedi box 2, ndr] che è stato diffuso per coinvolgere nel piano il numero più ampio di associate. Voglio sottolineare che, per quelle imprese già recentemente beneficiarie di contributi dal Fondo e impossibilitate a partecipare, abbiamo coinvolto le lavoratrici come uditrici.

Nel piano sono coinvolte 7 cooperative sociali e 50 partecipanti, per la maggioranza donne (96%) equamente distribuite per fasce d’età e in tutti gli inquadramenti.

Quale formazione per aumentare la presenza femminile nelle figure apicali?

Proprio perché abbiamo voluto un piano ben ancorato sulla nostra realtà ed in questa congiuntura post pandemica, abbiamo riflettuto innanzitutto cosa è stata per noi la vita ed il lavoro in era Covid. La pandemia ha dato una batosta alla presenza femminile sul lavoro: sono state le donne a gestire tutto il lato di cura di figli, genitori, soggetti fragili, in molti comparti le cooperative hanno avuto grandi difficoltà fino a chiudere e sono state le donne a perdere lavoro. C’è da dire che dopo i primissimi mesi la maggioranza delle nostre cooperative sociali (che sono oltre il 50% delle nostre associate) hanno riaperto i servizi con modalità nuova anche grazie alle donne, e in questo modo il settore ed il lavoro ha “retto”, ma in altri comparti non è stato così. E poi lo smart working non è stato una soluzione: mancavano gli strumenti e laddove c’erano gli spazi non erano adeguati.

Abbiamo ripercorso quel lungo periodo come una lunga – e dolorosa – fase di sperimentazione ed abbiamo cominciato ad individuare come fare per una vera inclusione, vera conciliazione, vera valorizzazione delle competenze nel contesto organizzativo aziendale. Abbiamo visto che la leadership femminile può esprimersi c’è dove c’è una cultura organizzativa che lo consente, altrimenti cade nel solito antagonismo uomo-donna, che è deleterio, dove la leadership femminile è la riserva del panda. La cultura è un substrato fatto di uomini e di donna, naturalmente…

La formazione sarà quindi improntata al sostegno della cultura organizzativa orientata alla presenza femminile, centrando uno dei quattro obiettivi dell’Avviso, insieme alla digitalizzazione. C’è un’azione trasversale alle 7 cooperative dove si toccano i temi della rappresentanza e della leadership al femminile e che coinvolge i vertici, compresi anche i componenti del CdA. Poi ci sono delle azioni specifiche per singola impresa dove partecipano le lavoratrici per i vari ruoli che svolgono, per rafforzare competenze al femminile, anche attraverso le tecnologie e le reti, e per migliorare la cultura e il clima nella produzione e nei servizi.

Le attività sono già state avviate?

Abbiamo cominciato gli incontri “singoli” con tutte le cooperative, e lo abbiamo fatto in presenza, come anche l’avvio delle attività trasversali il 5 di novembre con il Direttore Generale di Confcooperative Fabiola Di Loreto. Si tratta di attività importanti perché per molte delle partecipanti è la prima volta che, come cooperatrici, entrano in contatto con il livello di rappresentanza, che è poi io sistema Confcooperative. Poi sarà avviato un percorso sulla leadership e sull’her-powement con Eleonora Pinzuti, una docente esterna a Confcooperative. L’abbiamo conosciuta grazie a Fon.Coop, che l’ha coinvolta nel ciclo dei seminari promozionali dedicati all’Avviso 47 conducendo il webinar sulle donne: il suo approccio ci è molto piaciuto e l’abbiamo voluta come nostra formatrice. Il percorso trasversale si concluderà con un incontro interattivo-laboratoriale con le Camere di Commercio di Como e di Varese e con l’ATS sui temi della conciliazione, per conoscere il territorio e come la rappresentanza può essere agita nei tavoli dove si decidono le politiche.

Cosa si aspettano le cooperatrici, e le imprese, da questo piano formativo?

Devo dire che Unione Confcooperative Insubria si aspetta aspettiamo molto dalla formazione Fon.Coop perché queste cooperatrici in prospettiva assumeranno un ruolo di rappresentanza.

In termini più concreti, aspirano ad un rafforzamento del loro ruolo in termini di conoscenze di determinati contesti istituzionali, ma non ci saranno le soft-skills di tipo politico-relazionale, e poi c’è tanta voglia di far emergere le capacità di diventare portatrici di istanze di sistema per far crescere la propria impresa.

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