DETTAGLIO

Bcc Lombarde, il convegno "Obiettivo di prossimità: strategie co-operative per la ripartenza"

Bcc Lombarde, il convegno "Obiettivo di prossimità: strategie co-operative per la ripartenza"

Minelli, da Bcc "ruolo di protagonismo forte, identitario e resiliente che oggi più che mai dimostra la sua forza nel rispondere alla crisi".

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: Bcc

Nonostante le sfide legate alla pandemia ancora in corso, i primi sei mesi del 2021 hanno mostrato segni positivi per le 28 BCC lombarde, che contano 201.767 soci, oltre 1 milione di clienti, 5.701 dipendenti e 776 sportelli. In Lombardia le banche di Credito Cooperativo sono presenti in 538 comuni, in 126 dei quali operano come unico istituto bancario.

I dati sui principali risultati raggiunti dal credito cooperativo lombardo nel primo semestre di quest’anno sono stati presentati nel corso del Convegno di Studi della Federazione Lombarda delle BCC dal titolo “OBIETTIVO di PROSSIMITÀ: Strategie co-operative per la ripartenza” che si è svolto a Venezia gli scorsi 29 e 30 ottobre. La due giorni di lavori, prendendo le mosse da alcuni spunti che la pandemia sta imponendo, è stato momento di riflessione sui rischi della "desertificazione" dei presìdi territoriali in ambito, non solo bancario, ma anche sanitario, produttivo e socioeconomico.

I rischi della “desertificazione” del territorio in epoca di pandemia e globalizzazione sono estremamente pericolosi” ha spiegato Alessandro Azzi, Presidente della Federazione Lombarda delle BCC. “C’è chi potrebbe pensare che sia velleitario il fatto che una banca abbia valori come il mutualismo e la promozione del bene comune nel proprio statuto. Noi, da sempre, la pensiamo diversamente e i numeri ci danno ragione, sia a livello regionale che nazionale. Nonostante il silenzio dei grandi mass media e un'impostazione normalizzatrice delle BCE verso il nostro modo “differente” di fare banca – ha spiegato - il numero dei soci delle Bcc in Italia ha superato gli 1,4 milioni. Crescono anche i comuni in cui le BCC operano come unico intermediario bancario, dimostrando reale vicinanza ai territori ed alle comunità, in controtendenza rispetto alle dinamiche di desertificazione diffusa.

“Vicine al territorio, parte delle comunità, in alcuni casi unico presidio bancario. Le Bcc – ha ribadito Massimo Minelli, presidente di Confcooperative - rappresentano un unicum per la loro capacità di essere un presidio di tenuta sociale, in grado non solo di offrire servizi ma di essere in connessione con i bisogni delle realtà locali. Un ruolo di protagonismo forte, identitario e resiliente che oggi più che mai dimostra la sua forza nel rispondere alla crisi”.

La convention si è aperta con un’analisi su come nell’ambito sanitario in Lombardia le decisioni e le politiche introdotte nel periodo precedente alla pandemia – oltre alle conseguenti azioni degli operatori del mercato – abbiano portato ad un sostanziale depotenziamento della medicina di prossimità, sguarnendo il territorio di alcuni presìdi necessari per rilevare le prime criticità e arginare la diffusione dell’infezione. La riflessione è proseguita sviluppando un confronto su come, dopo aver compreso la necessità di un riallineamento del sistema, si possa operare un cambiamento efficace anche alla luce delle rilevanti risorse che il PNRR ha stanziato sul tema e del protagonismo che le sensibilità e le competenze presenti del movimento della cooperazione di credito mutualistica possono dimostrare e mettere in campo. A partire dalla domanda su quale possa essere il futuro di una società in cui potrebbero essere presenti solo grandi player a tutti i livelli. Particolare attenzione è stata dedicata al tema dell’omologazione nel mondo bancario e finanziario, al cui contrasto è impegnata la cooperazione di credito mutualistica, non solo in termini competitivi, ma anche in una battaglia culturale per difendere tutti coloro che sono portatori di una diversità generativa dal pensiero unico ed omologante.

Tag: Bcc