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Nel pavese attiva la "Cura sospesa"

Nel pavese attiva la "Cura sospesa"
In prima fila la cooperativa sociale Aldia

Categorie: Confcooperative Federsolidarietá

Tags: sociale,   cooperazione sociale,   Cura

Nel Pavese attiva “la Cura sospesa”, ispirata al famoso “caffè sospeso”, con un sito dedicato (www.lacurasospesa.it) e l’obiettivo di tessere una rete tra professionisti sanitari che mettono a disposizione una o più prestazioni di cura gratuite alle famiglie in condizioni di fragilità. In prima fila, nell'erogazione di questo nuovo servizio, la cooperativa sociale Aldia che dal 1977 si impegna a supportare persone di tutte le età offrendo loro differenti tipi di assistenza (servizi psicopedagogici, socio-assistenziali, educativi e sanitari nelle aree infanzia, minori, anziani, disabili, psichiatria e disagio).

 

La cura sospesa è un’iniziativa avviata da Fare#BeneComune, il progetto finanziato nella IV edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo per contrastare l’impoverimento sociale, economico, educativo delle famiglie con minori a carico.  Aldia è la cooperativa referente dell’azione di salute e cura di Fare#BeneComune BeneComune (progetto promosso dal Consorzio Pavese Insieme al Comune di Pavia e in collaborazione con partner del terzo settore) che ha lanciato appunto La Cura Sospesa. Spiega Cristina Mocchetto, responsabile dell’area di Pavia e provincia della cooperativa: «ll nostro desiderio è di rafforzare la resilienza delle famiglie e migliorare la loro salute, il loro benessere fisico e psicologico. Dall’avvio del progetto abbiamo attivato diverse iniziative per supportare le famiglie con figli minori e neomaggiorenni attraverso collaborazioni con le realtà sociali del territorio, per creare un modo unitario di fare salute. Come l’infermiere di quartiere che a domicilio eroga prestazioni infermieristiche, lo sportello alla genitorialità dove le famiglie accedono a colloqui psicologici gratuiti”.

Il servizio 
Da poco prima dell’estate il sito www.lacurasospesa.it è online: una sezione è riservata al cittadino che può entrare, selezionare il tipo di prestazione specialistica di cui ha bisogno, inserire un’autocertificazione in cui dichiara di avere un’ISEE inferiore a 25.000 euro annui e prenotare la visita, in base alle disponibilità del medico. Una sezione è invece dedicata ai medici che desiderano aderire al progetto. «Per adesso hanno aderito 8 medici tra pediatri, ginecologici, nutrizionisti, dentisti, chirurghi. Ma posso dire che fino a qui è stata un’azione di reclutamento porta a porta. Adesso stiamo dialogando con l’ATS e con l’Ordine dei Medici di Pavia perché c’è bisogno di unire le forze per far conoscere il progetto: i cittadini devono sapere che esiste ma anche gli stessi specialisti. Poi vorremmo raggiungere i medici di base perché possono dare un grande aiuto a intercettare le famiglie» conclude Mochetto.