Nel marzo del 2021 la Conferenza dei Ministri dell’agricoltura di ciascun länder (stato confederato) tedesco (AMK) e il Ministro Federale dell’agricoltura tedesco (BMEL) è stato raggiunto un importante accordo sui fondamenti del Piano Strategico della nuova PAC, che entrerà in vigore nel 2023. Il Professore Sebastian Lakner dell’Università di Rostock ne ha fatto una prima valutazione, individuando quali questioni sono ancora aperte e dunque da approfondire ulteriormente, come si legge in un articolo riportato su www.arc2020.eu.
Tra le principali novità della nuova PAC 2023-2027 ci sono i regimi ecologici (eco-schemes), AMK e BMEL insieme al Ministro Federale dell’ambiente hanno individuato alcune pratiche che faranno parte dei regimi ecologici:
- L’aumento volontario di aree non produttive (per esempio terreni a riposo) in accordo con i principi di condizionalità
- L’introduzione di aree fiorite e fasce tampone su terreni coltivabili e di aree coltivate in modo permanente (ad esempio le interfile)
- Diversificazione delle colture nelle superfici a seminativo, compresa una percentuale minima del 10% di superficie destinata a leguminose e almeno cinque colture principali
- Supporto per il mantenimento di misure agroforestali su terreni a seminativo
- Estensione dei prati permanenti
- Gestione dei prati permanenti
- Seminativi e colture permanenti gestiti senza ricorrere all’uso di fitofarmaci di sintesi
- Gestione delle aree Natura 2000 con l’obiettivo della loro conservazione.
Il professore Lakner sottolinea come queste misure possano essere efficaci per gli obiettivi ambientali verso cui si indirizzano, ma occorre porre estrema attenzione al coordinamento tra i regimi ecologici e le misure agroambientali supportate dal secondo pilastro della PAC, in modo che non ci siano sovrapposizioni. Riguardo alle risorse da destinare agli eco-schemi, AMK e il BMEL prendono una posizione intermedia tra la proposta del Consiglio Europeo (20%) e del Parlamento Europeo (30%) e concordano su una percentuale del 25% dei pagamenti diretti da destinare ai regimi ecologici.
Un altro punto importante nella realizzazione del Piano Strategico è la riallocazione di parte delle risorse dal primo pilastro al secondo pilastro, le scelte tedesche porteranno a una prima riallocazione nel 2023 pari al 10%, percentuale che crescerà nel tempo fino ad arrivare al 15% nel 2026. Dunque tra il 2023 e il 2027 una media del 12,7% di risorse per i pagamenti diretti sarà riallocata al secondo pilastro e l’AMK ha intenzione di destinare questi fondi a cinque misure principali:
- Agricoltura sostenibile, specialmente azioni agro-climatico-ambientali
- Benessere animale
- Misure per la protezione delle risorse idriche
- Promozione dell’agricoltura biologica
- Indennità compensative per le aree svantaggiate.
Su quest’ultimo punto il Professore Lakner suggerisce che le indennità compensative per le aree svantaggiate siano collegate a qualche obbligo ambientale.
Considerando i regimi di aiuto facoltativi del primo pilastro, la Germania ha deciso di introdurre dal 2023 i pagamenti accoppiati per vitelli e per ovini, rispettivamente pari a 60 euro/ha e a 30 euro/ha; scelta coerente dal punto di vista ambientale, in quanto vitelli e ovini spesso pascolano su prati ricchi di biodiversità. AMK e BMEL hanno deciso di non applicare il capping al pagamento sui primi ettari e nel prossimo periodo di programmazione il 12% dei pagamenti diretti sarà destinato a questo aiuto. Per i primi 40 ettari il pagamento sarà di 69 euro/ha e per ettari compresi tra 41 e 60 sarà di 41 euro/ha.
Il professore Lakner stima che ogni anno con la nuova PAC in Germania saranno disponibili 2,14 miliardi di euro per le misure ambientali. Inoltre stima che l’“effetto collaterale” del trasferimento di fondi dal primo al secondo pilastro, a partire dal 2023, avrà l’effetto di ridurre i pagamenti diretti percepiti dagli agricoltori; in particolare per la Germania la stima di Lakner è di un passaggio da 150 euro/ha nel 2023 a 135 euro/ha, ma gli agricoltori, essendo tale passaggio graduale, potranno adeguarsi nel corso del tempo a questo cambiamento.
Nelle sue valutazioni conclusive il Professore Lakner dice che ci sono ancora dei dettagli da stabilire, soprattutto per quanto riguarda il secondo pilastro, ma sicuramente la strada per una PAC più ambiziosa è aperta. Rimangono però delle questioni in sospeso:
- I dettagli sulle misure dei regimi ecologici non sono stati ancora negoziati, quello che auspica Lakner è che tali misure siano semplici da applicare, ma efficaci.
- Manca ancora la programmazione delle misure agro-climatico-ambientali, che sarà decisiva per determinare se la PAC porterà miglioramenti o meno. Gli stati confederati hanno il difficile compito di programmare queste misure in modo che siano in linea con le precedenti programmazioni ma allo stesso tempo si incastrino con i nuovi regimi ecologici. Per gli agricoltori non è importante che una misura rientri nel primo o nel secondo pilastro, ma è importante che tali misure possano essere combinate tra loro e non costituiscano un onere maggiore in termini amministrativi e di controlli.