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Salute mentale, no all’arretramento su trattamenti e ricoveri involontari

Salute mentale, no all’arretramento su trattamenti e ricoveri involontari

La lettera delle organizzazioni lombarde ai ministri Speranza e Stefani

Categorie: Confcooperative Federsolidarietá

Tags: Lombardia,   Salute mentale

Le organizzazioni che in Lombardia si occupano di salute mentale in rappresentanza di operatori, familiari e persone che soffrono di disagio mentale, hanno scritto al Ministro della Salute Roberto Speranza e alla Ministra per la Disabilità Erika Stefani, per esprimere la loro forte preoccupazione e il loro deciso dissenso in merito al testo del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo, la cui bozza finale sarà sottoposta al voto del Comitato di bioetica istituito presso il Consiglio d’Europa (DH-BIO Committee), proprio in questi giorni, dall'1 al 4 giugno.

Il testo reintroduce l’internamento, come avveniva in era manicomiale e rilancia l’idea della pericolosità sociale della persona affetta da patologia psichiatrica.

Infatti:

  • introduce e legittima il trattamento obbligatorio associandolo ad una azione di internamento e non a condizioni di necessità di cura, e quindi, di degenza, come previsto dalla nostra legge 180/1978 confluita nella L. 833/1978;
  • contrariamente alla nostra legislazione, la durata del trattamento involontario è indefinita, può variare e non viene stabilito alcun limite massimo. Nel procedimento di applicazione del trattamento previsto dal nuovo Protocollo, prevarranno inoltre ragioni di ordine pubblico e di controllo sociale;
  • stabilisce una regolamentazione delle pratiche di contenzione ed isolamento e, di fatto, ammette e legittima tali pratiche, senza alcun richiamo all’obiettivo della riduzione delle stesse fino all’eliminazione di queste pratiche. Si rammenta in proposito che nel 2019 il Parlamento Europeo aveva adottato all’unanimità una risoluzione su come porre fine alla coercizione nell’ambito salute mentale;
  • si pone in contrasto con gli obblighi derivanti all’Italia con la legge di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.

«Ci auguriamo che l’Italia in sede europea non solo non approvi il testo del Protocollo, ma anzi si faccia portavoce di una cultura che tuteli la dignità e i diritti delle persone con problemi di salute mentale e con disabilità», è l'appello dei promotori.

Campagna Salute Mentale
U.R.A.Sa.M Lombardia
R.U.L. (Rete Utenti Lombardia)
Cgil Lombardia
Forum Terzo Settore Lombardia
Alleanza Cooperative Italiane - Welfare Lombardia
Francesco Maisto - Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà del Comune di Milano