“C’è un accordo nazionale sui vaccini in azienda, ci attendiamo indicazioni chiare per poter rendere praticabile quell’accordo e mettere in sicurezza luoghi di lavoro e i lavoratori. Per alcuni settori per noi centrali, pensiamo alla cooperazione che si occupa di turismo, di cultura, ma anche di scuola e formazione, questo passaggio è vitale. Attendere significa rischiare che queste imprese non si rialzino più”. A dirlo Massimo Minelli, presidente di Alleanza della Cooperazione Lombarda (Confcooperative, Legacoop, AGCI) nel suo intervento di oggi agli Stati Generali del Patto per lo Sviluppo di Regione Lombardia a nome anche dei copresidenti Attilio Dadda e Cinzia Sirtoli, ribadendo già da febbraio la disponibilità della cooperazione alla firma di un protocollo per la somministrazione dei vaccini in azienda in accordo con tutte le parti sociali e nel rispetto delle priorità del piano nazionale.
Sulle riaperture dubbi del movimento cooperativo che chiede a Regione maggior prudenza e una chiara assunzione di responsabilità. “Non siamo del tutto convinti che un’accelerazione nelle riaperture rappresenti la via migliore per uscire dalla crisi economica attuale – spiega Minelli -. Francamente avremmo preferito maggiore prudenza per evitare di dover ripetere quanto vissuto solo pochi mesi fa con la dichiarata riapertura degli impianti invernali, poi non più avvenuta. Siamo consapevoli che se si sbaglia si rialzano i contagi e con loro il rischio di far saltare una stagione estiva vitale per le nostre imprese e soprattutto per avviare una ripresa definitiva. Rispettiamo la decisione politica di riaprire ma chiediamo che sia chiara la responsabilità di chi la chiede e di chi la rende praticabile”.
“Sotto il profilo dei ristori apprezziamo lo sforzo che Governo e Regione Lombardia e particolarmente il dispositivo nazionale della nuova Marcora e quello regionale che riguarda la cooperazione, nati nell’ottica di incentivare investimenti e capitalizzazione, anche tra i soci. Crediamo siano uno strumento utile per fare da volano per l’impiego dei fondi mutualistici e delle strutture finanziarie di cui i movimenti cooperativi dispongono. Misura che ci aspettiamo sia rifinanziata” continua.
Tra i punti sottolineati nell’intervento “una riforma della sanità che, a fianco delle eccellenze ospedaliere, costruisca presto una sanità di territorio”, “l’applicazione più diffusa del digitale”, “una maggiore collaborazione e unità che semplifichi anche le rappresentanze e la collaborazione con le Istituzioni” sulla scia nel nuovo progetto cooperativo che ha visto la nascita di Alleanza della Cooperazione Lombarda tra le tre principali sigle: Confcooperative, Legacoop, AGCI.