Investimenti record per il settore del Foodtech nel 2020: lo scorso anno sono stati raccolti 17 milioni di euro. Il comparto dell’AgriTech è quello più popolato in termini di realtà attive mentre il Food Delivery è quello che è riuscito ad attirare il numero più alto di investimenti.
Lo rileva il rapporto stilato da Talent Garden e Forward Fooding in partnership con Accenture, Unilever e Var Group, secondo cui il settore cresce a un tasso del 42% annuo, conta 5.300 realtà che vi operano all’interno e raccoglie l’interesse strategico di più di 4.500 operatori del settore.
In questo contesto crescono le start up agricole e attirano nuovi investimenti, come sottolineato in un articolo del Sole 24 ore, che racconta di due diverse realtà. Una di queste è XFarm, applicazione nata a Lugano da un’omonima start up, con l’obiettivo di agevolare il lavoro degli agricoltori, supportandoli nella digitalizzazione di alcuni processi. La piattaforma è dotata di una serie di strumenti utili per oltre 400 coltivazioni ed è costituita da 16 funzionalità di base. Dalla semplificazione della burocrazia a quella di registrare le proprie lavorazioni, avendo sotto controllo indici vegetativi, giacenza, capienza dei silos. Attraverso l’app è possibile avere a portata di mano documenti e macchinari, potendo agire attraverso una chat con il team di XFarm, in caso di necessità.
Abaco è invece una società mantovana specializzata nello sviluppo di soluzioni per l’agricoltura di precisione. Dal 2019 Taste of Italy, fondo italiano specializzato nel settore agroalimentare, è diventato socio di maggioranza. E oggi lavora con diversi gruppi europei. Per esempio, gestisce l’erogazioni dei sussidi prevista dalla PAC per il governo Uk e a Malta l’erogazione dei pagamenti previsti dalla PAC attraverso un’app che permette di semplificare il dialogo fra agricoltori e governo, con l’obiettivo di snellire le procedure.