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Verso la nuova PAC, le proposte di Regione Lombardia

Verso la nuova PAC, le proposte di Regione Lombardia

Tra i temi: aggregazioni, DOP economy, diversificazione, piano nazionale per il settore zootecnia e PSR

Categorie: Confcooperative FedAgriPesca

Tags: agricoltura,   Pac,   Lombardia

La nuova PAC post 2020 è ancora in via di definizione a livello europeo, strettamente legata al bilancio a lungo termine 2021 – 2027 dell’Unione Europea e al Recovery Fund, i cui percorsi legislativi non si sono ancora conclusi del tutto. È tuttavia ormai certo che la nuova programmazione non partirà prima di gennaio 2023 e avrà di conseguenza una durata quinquennale. Nel frattempo sarà però attuato un periodo transitorio che si dovrebbe giocare ancora con le regole attuali, ma con nuove risorse.

Regione Lombardia: le proposte
Pur essendo ancora di fronte ad un quadro da definire nel dettaglio, Regione Lombardia ha già le idee chiare su quelli che devono essere gli asset strategici su cui investire, e non da ultimo mette in primo piano il ruolo della cooperazione.

Primo aspetto su cui puntare, sicuramente il tema delle AGGREGAZIONI. Risulta fondamentale, in un’ottica di programmazione, attuare azioni per rafforzare le aggregazioni, unendo i diversi player delle filiere. La cooperazione ha consentito di salvaguardare molte realtà produttive e territoriali (come ad esempio le aree di montagna). E per questo, può giocare un ruolo importante nel favorire e rafforzare le aggregazioni per tutelare tutti gli attori della filiera, dando un ruolo più centrale al produttore che rischia di diventare sempre più debole rispetto agli altri soggetti.

Altro elemento, è la tutela della cosiddetta DOP ECONOMY: le produzioni DOP hanno avuto un ruolo significativo nella salvaguardia di settori strategici dell’agroalimentare, grazie alle opportunità di valorizzazione dei prodotti, garantendo una remunerazione più alta, e grazie anche ai meccanismi di regolamentazione dell’offerta e di conseguenza dei mercati. È quindi prioritario continuare in questa direzione. Ciononostante non si può tuttavia prescindere dall’affrontare il tema della DIVERSIFICAZIONE produttiva, soprattutto in un settore strategico come quello lattiero-caseario. Pur avendo una situazione ancora abbastanza stabile, il settore entra spesso in difficoltà per gli eccessi di produzione. E questo trend continuerà anche a seguito di tutti gli investimenti che si stanno facendo in questi anni, grazie soprattutto al PSR in atto. Sicuramente parte del latte sarà destinato alle produzioni tradizionali e alle produzioni DOP, ma si devono trovare anche nuovi sbocchi. Qui, come sottolineato anche dall’Assessore Rolfi, la cooperazione può avere un ruolo anche in termini di idee per la costruzione di progettualità, anche orientando la programmazione del PSR in questa direzione o sfruttando altri canali come il Recovery Fund.

Regione Lombardia sta anche lavorando con il Ministero per rimodulare le risorse per poter prevedere un PIANO NAZIONALE PER IL SETTORE ZOOTECNIA, secondo il modello OCM, come già avviene per vino e ortofrutta, che potrebbe essere inserito nel piano strategico nazionale della nuova PAC. Secondo l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Fabio Rolfi “serve una visione strategica per il futuro con scelte di lungo periodo per questo comparto su sostenibilità, diversificazione produttiva e sostegno all’export e l’OCM può essere uno strumento giusto. Su questo la cooperazione lattiero-casearia è già avanti, grazie anche alla presenza delle OP e può sicuramente avere un ruolo di rilievo”.

Non da ultimo, il tema del PSR. Nel periodo transitorio 2021-22 ci saranno nuovi fondi ma con le regole attuali, seppur con qualche modifica su cui si sta già lavorando. Le sfide da affrontare oggi sono principalmente due: il tema della sostenibilità ambientale e quella del benessere animale. Il consumatore riconosce questi aspetti sempre più come elemento distintivo di prodotto ed è quindi importante continuare a lavorarci. Saranno quindi previsti anche per il 2021 dei bandi specifici legati alle misure innovazione, informazione, formazione e investimenti per le imprese. C’è poi la proposta di introdurre una “4.1 di tipo “ambientale”, sfruttando risorse destinate alle misure strutturali me per investimenti non produttivi (gestione liquami, coperture, ecc.), potendo ottenere anche contributi di finanziamento alti (sopra il 70%).

Le misure e le opportunità messe in campo da Regione lombardia sono state evidenziate dall’Assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi, intervenuto al webinar “Il sistema lattiero caseario, il valore della cooperazione” e dalla Dott.ssa Rita Cristina De Ponti (dirigente struttura Programmazione e Attuazione Sviluppo rurale), che ha partecipato al webinar “Verso la nuova PAC, quali prospettive dopo il 2020”, entrambi organizzati da Confcooperative FedAgriPesca Lombardia all’interno di Fiere Zootecniche internazionali di Cremona il 3 e il 4 dicembre.