"Manifesto grande sorpresa rispetto a come è stata impostata la riunione di oggi. Mi sarei aspettato, infatti, un incipit a partire dalla situazione sanitaria che sta degenerando giorno dopo giorno ed invece su questo aspetto non si è detto nulla. Ad esempio, ci sarebbe piaciuto capire se l’ordinanza regionale, annunciata due giorni fa, verrà firmata o meno: neanche su questo finora abbiamo però sentito niente". Così Massimo Minelli Presidente di Confcooperative Lombardia, in rappresentanza anche di Legacoop e AGCI regionali, durante l'incontro degli Stati Generali del Patto per lo Sviluppo di Regione Lombardia con i principali stakeholder riuniti oggi per discutere del documento di finanza regionale DEFR.
Garantire salute e tutela del lavoro
"Invece constato che ancora oggi si continua a perpetrare la assoluta mancanza e fattiva collaborazione tra le Istituzioni pubbliche", "in un momento difficile come questo, sarebbe auspicabile che la politica sapesse indicare le priorità". La cooperazione ne individua due: la prima "resta la garanzia della salute e il mantenimento efficiente della sanità" ma "per fare questo bisognava investire sulla sanità di territorio. Non l’abbiamo fatto e questo è una responsabilità politica grave. Almeno iniziamo a farlo da adesso". La seconda priorità è "la difesa del lavoro", "non possiamo permetterci un secondo lockdown!".
Ma per evitare di arrivare ad una situazione simile tre gli elementi su cui puntare: smart working, trasporti agibili, tracciamento.
Smart working
"Il primo - afferma Minelli - compete alle parti sociali ovvero il dovere di riformare e migliorare i protocolli nei luoghi di lavoro a partire dall’incentivo e regolamentazione dello smart working".
Trasporti
Il secondo compete a Regione Lombardia e agli EELL metropolitani: "bisogna rendere agibili i trasporti perché così rappresentano un acceleratore di contagio e le metropolitane rischiano di essere degli aerosol di Covid".
Tracciamento
La terza questione è la necessità di efficientare il tracciamento. "In questo senso ritorno a proporre di usare le attività produttive in funzione sanitaria sussidiaria come luoghi di monitoraggio dell’espansione della pandemia: abbiamo 4,5 milioni di lavoratori che rappresentano un campione unico per capire come si stia diffondendo il virus. Ma per fare questo bisogna ristorare le aziende dei costi necessari anche a copertura di quanto già hanno esborsato finora. Abbiamo apprezzato alcuni bandi per le micro imprese ma anche tutte le altre sono fortemente appesantite di questi costi. In questo senso veramente non si capisce perché stiamo ancora a discutere sul MES, che metterebbe a disposizione 37 miliardi proprio sul fronte sanitario. Chi si oppone - afferma Minelli - deve dire con chiarezza come pensa di sopperire a questa opportunità, altrimenti è fuori gioco, perché in questo momento non possiamo fare battaglie ideologiche ma abbiamo estrema necessità di rinforzare il nostro sistema sanitario se vogliamo continuare a lavorare in sicurezza".
Richiesta provvedimenti a sostegno delle cooperative
"Come tutti sanno le cooperative, anche nel periodo di lockdown, hanno continuato a lavorare in proporzioni maggiori rispetto alla media del totale delle imprese e questo perché svolgono attività essenziali. E’ dovere delle istituzioni sorreggere questi segmenti produttivi, altrimenti il rischio è di precipitare in una situazione ancor peggiore di quella di marzo. Dentro questa impostazione abbiamo pertanto apprezzato quanto l’assessore Mattinzoli ieri ci ha proposto nel corso della Consulta della Cooperazione, con provvedimenti che aiutano le cooperative sul fronte della liquidità e della capitalizzazione. Così come ci aspettiamo che gli accordi fatti sui tavoli del welfare a sostegno dell’offerta sociale e socio-sanitaria, a partire dalle RSA, vedano presto una conclusione positiva, perché altrimenti si rischia di affossare intere segmenti di welfare e di trovarsi completamente impreparati a fronteggiare qualunque necessità dei nostri concittadini lombardi" ha concluso.