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Co-programmazione e co-progettazione, Corte costituzionale dà ragione al Terzo Settore

Co-programmazione e co-progettazione, Corte costituzionale dà ragione al Terzo Settore

La sentenza sul ricorso governativo contro la legge regionale dell’Umbria (n. 2 del 2019) sulle cooperative di comunità

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: Terzo settore,   corte costituzionale

Co-programmazione e co-progettazione tra la Pubblica Amministrazione e gli Enti di Terzo settore. In un approfondimento sul rapporto tra cooperative di comunità e pubblica amministrazione della Regione Umbria, la Corte Costituzionale – con Sentenza del 20/05/2020 e pubblicata il 26 giugno 2020 – fornisce un importante approfondimento e chiarimento sull’articolo 55 del Codice del Terzo Settore.

La Corte Costituzionale ha infatti esaminato diversi aspetti relativi a una delle norme più innovative e qualificanti del Codice, l’art.55, fondando sulla Costituzione e anche sul quadro normativo europeo la piena liceità di quanto previsto dalla norma. 

“Con questa sentenza la Corte Costituzionale dà finalmente ragione alle tesi sostenute dal Forum e cioè che attraverso gli strumenti della co-programmazione e co-progettazione viene definita una prassi collaborativa tra istituzioni pubbliche ed enti di Terzo settore, nel riconoscimento di una comune finalità volta al perseguimento dell’interesse generale della comunità e in piena attuazione al principio costituzionale di sussidiarietà. La Corte non solo smonta la linea sostenuta, in alcuni casi, dalla giustizia amministrativa ma, attraverso una accurata disamina di tutta la normativa riguardante il Terzo settore e le precedenti sentenze della stessa Suprema Corte, ne consolida definitivamente il valore costituzionale. Si tratta di una svolta importantissima" il commento di Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.

Qui il testo della Sentenza della Corte Costituzionale