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Covid19, appello a Gallera: budget per socio-sanitario siano rispettati

Covid19, appello a Gallera: budget per socio-sanitario siano rispettati
La lettera di Alleanza Cooperative Italiane Welfare Lombardia (Confcooperative, Legacoop, AGCI), Anffas Lombardia, Arlea, Ceal, Uneba Lombardia

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: Salute mentale,   socio-sanitario,   Coronavirus,   covid19

Strutture sanitarie e semiresidenziali stanno sostenendo uno sforzo straordinario per far fronte all'emergenza coronanavirus. Dai maggiori costi per Dpi e farmaci al personale per garantire cure e servizi adeguati. 

In una lettera indirizzata all'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera dalle associazioni più rappresentative del comparto socio-sanitarioAlleanza Cooperative Italiane Welfare Lombardia (Confcooperative, Legacoop, AGCI), Anffas Lombardia, Arlea, Ceal, Uneba Lombardia, la richiesta di  non ridurre i budget già inseriti in bilancio e la possibilità per i servizi legati alla salute mentale di studiare percorsi alternativi per continuare le attività di supporto. 

Appello infine al coinvolgimento attivo nelle strategie da adottare per la tutela della salute e delle condizioni di sostenibilità del sistema di offerta socio-sanitario a partire dalla co-progettazione territoriale sulla rimodulazione dell’offerta dei servizi. 

 

 

Ecco il testo integrale  della lettera.


Egregio Assessore, 

premesso che gli Enti gestori delle U.d.O. socio-sanitarie hanno sostenuto e stanno sostenendo uno straordinario sforzo organizzativo e gestionale accollandosi una serie di maggiori costi per DPI, farmaci e personale aggiuntivo al fine di coordinare e gestire l’emergenza e allo scopo di rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone, con riferimento al confronto con Lei avuto lo scorso lunedì 30 marzo, relativamente al funzionamento delle U.d.O socio-sanitarie e nella necessità, crediamo comune, di leggere le disposizioni del D.L.18 secondo la ratio e l’intenzionalità sottesa dal Governo e cioè sostenere le persone e le imprese/organizzazioni, le scriventi Organizzazioni di rappresentanza di Enti gestori di unità d'offerta socio-sanitarie e socio-assistenziali (residenziali e semiresidenziali), sono a chiedere di confermare quanto segue:

 

1) strutture socio-sanitarie residenziali

Tutte le tipologie di cui sopra, che hanno subito o subiranno per l’intera durata dell’emergenza causata dall’epidemia di SARS-CoV- 2, perdita di utenti (o, ahimè, per morte o per impossibilità o ritardo di nuovi inserimenti) si vedano remunerata per intero, senza conteggiare le assenze, a fronte di costi fissi e standard di personale invariati, la quota di FSR già budgetizzata.

 

2) strutture semiresidenziali/diurne

La fatturazione del servizio svolto da tutte le tipologie di U.d.O. socio-sanitarie semiresidenziali e diurne dei mesi di marzo ed aprile c.a. e dei successivi mesi, fino al termine della vigenza delle ordinanze sull’emergenza, sarà regolarmente emessa per l’intera quota stabilita in sede di bilancio preventivo e oggetto di contratto provvisorio sottoscritto, senza conteggiare le assenze degli utenti o le chiusure intercorse durante il periodo di emergenza decorrente dalla fine di febbraio 2020, stante quanto disposto dal combinato disposto degli artt.47 e 48 del DL n.18 Cura Italia.

 

a) Tale modalità di fatturazione sarà applicata in modo indistinto dalle scelte dei gestori in relazione alle seguenti fattispecie:

- U.d.O. che abbiano adottato forme "alternative" di funzionamento, indipendentemente dalle presenze effettive degli utenti e del rispetto degli standard di personale (come indicato dalla DGR 3016/2020);

- U.d.O. che non stiano alla data attuale rispettando il calendario annuale di apertura obbligatoria e non possano, nei mesi successivi, recuperare le giornate di chiusura. In quest’ultimo caso, fermo restando quanto positivamente disposto dalla citata DGR 3016/2020 occorre precisare che, stante le ragioni di forza maggiore, l'U.d.O. viene comunque remunerata secondo quanto previsto nel contratto stipulato con l'ATS

 

b) Per le U.d.O. semiresidenziali e diurne, per le quali non sia stato possibile, per diversi motivi e impedimenti, proporre una rimodulazione o adottare forme “alternative” di funzionamento, e che quindi abbiano optato per la richiesta per i propri lavoratori/trici di FIS o Cassa Integrazione o altri ammortizzatori sociali , venga riconosciuto un importo a copertura dei  costi reali sostenuti (ad es. per la sanificazione, acquisto DPI ) e  dei costi fissi (manutenzioni, assicurazione, ammortamenti,  eventuali affitti, costi amministrativi, ecc. ) debitamente documentati.

 

3) Progetti Innovativi e programmi di Residenzialità Leggera nell’area Salute Mentale

E’ importante e necessario che anche in questa fase di emergenza i programmi innovativi per la salute mentale e la NPIA possano proseguire, e il loro budget confermato, con riguardo soprattutto a quelli che prevedono interventi e accompagnamenti di carattere domiciliare, così come possano proseguire i programmi di Residenzialità Leggera secondo protocolli e procedure di ammissioni di nuovi utenti condivisa tra ASST e Enti Gestori.

 

Accogliere queste nostre richieste consentirà, senza alcun aumento di budget per Regione Lombardia, di fare fronte alle pesanti ripercussioni economiche e conseguente carenza di liquidità che l’emergenza da SARS-CoV-2 sta generando in modo diverso su tutto il sistema socio-sanitario. Successivamente, in fase di consuntivo, a novembre 2020, si potranno valutare più precisamente i maggiori costi sostenuti e le ragioni delle minori produzioni direttamente riconducibili alla durata dell’emergenza.

 

Tutelare oggi la continuità del sistema socio-sanitario significa “mantenerlo in buona salute” e pronto a gestire il post-emergenza con le pesanti ripercussioni che fin da ora emergono e si stanno sempre più evidenziando.

 

Si rinnova inoltra la richiesta di un coinvolgimento attivo nelle strategie da adottare a livello istituzionale per garantire adeguata tutela e salvaguardia della salute e delle condizioni di sostenibilità del sistema di offerta socio-sanitario in quanto parte attiva ed integrante del sistema di Welfare Lombardo; così come ad essere coinvolti a livello territoriale non solo nell’ambito della co-progettazione relativa alle possibilità di rimodulare l’offerta dei servizi, ma anche all’interno delle Unità di crisi già attivate o da attivarsi a livello territoriale anche nel settore socio-sanitario.