La portavoce del Forum Terzo Settore Lombardia Valeria Negrini scrive al governatore Fontana e agli assessori Gallera, al Welfare, e Bologni alle Politiche sociali, sulle conseguenze dell'emergenza virus che rischia di mettere in ginocchio i servizi del welfare con pesanti disagi per le famiglie.
Ecco il testo della lettera:
Il protrarsi dell’emergenza causata dal COVID-19, come ben sapete, sta mettendo a dura prova non solo il sistema sanitario, ma tutto il settore dei servizi di welfare con conseguenti pesanti disagi per le famiglie e le persone, in particolare per quelle più fragili.
Da parte delle realtà del Terzo Settore c’è la totale volontà non solo, ovviamente, di ottemperare alle disposizioni previste dalle diverse ordinanze, ma anche di mitigare il più possibile i disagi alla cittadinanza. Per rendere meno faticoso questo nostro compito abbiamo però bisogno di alcune indicazioni chiare, in particolare in merito a servizi quali i CSE (Centro Socio Educativo), gli SFA (Servizio Formazione Autonomia), i Centri per giovani e adolescenti etc...che ci consentano di poter rivedere e sperimentare forme di cura e sostegno alle persone fragili e alle loro famiglie diverse dall’ordinario. Allo stesso modo, anche con riferimento a quanto contenuto nell’art. 1 lettera g) del DPCM del 4 marzo, crediamo sia importante poter garantire, previo accordo con le famiglie, il servizio di assistenza educativa scolastica per gli studenti con disabilità anche a domicilio.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario che i Comuni, che ad oggi stanno procedendo in ordine sparso, promuovano, d’intesa con le ATS e in accordo con gli enti gestori dei molteplici servizi di welfare, momenti di riprogrammazione condivisa degli stessi per non lasciare all’improvvisazione degli enti o delle famiglie degli utenti questa responsabilità.
Questo garantirebbe, anche nella “zona gialla” quanto meno una maggiore omogeneità di risposte e un minimo di tutela per i lavoratori e le lavoratrici del settore. Vi chiediamo di farvi interpreti presso i Comuni e le ATS di questa nostra sollecitazione.
Allo stesso modo chiediamo a Regione Lombardia di riconsiderare le modalità rendicontative dei servizi socio-sanitari derogando dai meccanismi in relazione alle soglie per le assenze rendicontabili per tutto il periodo per il quale permarranno le misure di emergenza.
In attesa di un vostro cortese riscontro, porgiamo un cordiale saluto unito all’apprezzamento per quanto fino ad oggi fatto da Regione Lombardia e a un sincero ringraziamento per tutti gli operatori della sanità impegnati con competenza e grande generosità nel fronteggiare un momento così complicato per tutto il Paese e per la nostra Regione.