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Coronavirus, rischio per agroalimentare ed export. Confcooperative Lombardia scrive a Rolfi

Coronavirus, rischio per agroalimentare ed export. Confcooperative Lombardia scrive a Rolfi

Perini (Confcooperative Fedagripesca Lombardia): fermare comportamenti ingiustificati, colpo per Made in Italy

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Tags: agroalimentare,   latte,   cooperative,   export,   Made in Italy,   Formaggi,   Coronavirus,   zona rossa,   covid19,   mercati,   imprese cooperative,   controlli

"Riteniamo fondamentale l’impegno a scongiurare eventuali blocchi delle esportazioni e fermare le pratiche ed i comportamenti ingiustificati della distribuzione europea, sarebbe un danno gravissimo per tutto il sistema agroalimentare italiano e un colpo durissimo per il Made in Italy", a dirlo Fabio Perini, presidente di Confcooperative FedAgriPesca Lombardia nella lettera inviata all'assessore all'Agricoltura Fabio Rolfi dopo il colloquio di ieri (24 febbraio) con i tecnici di Regione Lombardia sull'emergenza Coronavirus.   

Cinque i punti evidenziati, sintesi del lavoro condiviso dall'intero comparto della cooperazione agricola riunita in Alleanza delle Cooperative Agroalimentare (Confcooperative, Legacoop, Agci). Tra le misure da includere nel nuovo DPCM, si legge: 

a) garantire i controlli qualitativi e sanitari dei prodotti agroalimentari, assicurando a tutto il personale coinvolto nei controlli gli strumenti adeguati, di intesa con il Ministero della salute e prevedendo esplicite deroghe per l’accesso degli Ispettori anche nelle “Zone rosse”

b) chiarire che i mercati alimentari, compresi quelli per la vendita diretta degli agricoltori, che in base al DPCM 23 febbraio 2020 conseguente al Decreto Legge n. 6 dovrebbero ricadere nelle attività commerciali, non rientrino nel divieto totale di “manifestazioni”

c) derogare alle disposizioni che attribuiscono ai soli veterinari dipendenti del SSN le visite ante mortem degli animali destinati alla macellazione speciale d’urgenza, attribuendo la possibilità anche ai veterinari aziendali

d) specificare le attività essenziali riferite al settore agricolo attraverso una corretta informazione e deroghe sulla movimentazione (movimentazione bestiame, ortaggi deperibili, confezionamento e porzionamento dei formaggi, piattaforme logistiche, centri di distribuzione e magazzini dei caseifici, ecc.); 

e) consentire l’entrata e uscita di automezzi che si recano o escono dalle zone delimitate per attività considerate essenziali e che quindi devono continuare a lavorare, come: 

· ingresso di automezzi che trasportano latte, alimenti per animali, paglia, carburante agricolo, fattori di produzione in genere necessari all’attività ritenuta essenziale; 

· ingresso di automezzi di assistenza alle attività essenziali (assistenza impianti e macchinari esempio sala di mungitura, impiantistica di trasformazione, ecc);

· uscita di automezzi che trasportano il prodotto trasformato verso piattaforme logistiche o impianti di confezionamento o stabilimenti di stagionatura o attività commerciali al di fuori della zona rossa.