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L’ARCIVESCOVO DI MILANO DELPINI, PRONTI A UN MANIFESTO TRA COOPERAZIONE E CHIESA

L’ARCIVESCOVO DI MILANO DELPINI, PRONTI A UN MANIFESTO TRA COOPERAZIONE E CHIESA

L'intervento al Consiglio di Confcooperative Milano Lodi Monza Brianza 

Categorie: Confcooperative Lombardia

Tags: assemblea,   100 anni,   centenario

L'arcivescovo di Milano Mario Enrico Delpini lancia la sfida alla cooperazione, un manifesto tra chiesa ambrosiana e mondo cooperativo per "dare un benvenuto al futuro facendo un passo concreto". L'intervento nel corso dell'assemblea di Confcooperative Milano Lodi Monza Brianza per i 100 anni di Confcooperative. Un discorso forte, simbolico, sull'integrità, i valori forti della cooperazione autentica, lo stretto legame con i principi della dottrina sociale della Chiesa per la promozione di un'economia più giusta. A chiudere la giornata la consegna dell'icona del melograno, simbolo di Confcooperative, da parte del presidente di Confcooperative Milano Monza e Brianza, Alberto Cazzulani e del vicepresidente Stefano Granata.

"Le cooperative siano espressione di un'alternativa non settaria alle problematiche che il sistema del capitale ha fatto sorgere". "Promuovere occupazione senza assistenzialismo", "relativizzare il profitto senza prescinderne", "essere ostinati senza essere eroi", "creare legami senza imporre vincoli", "essere intraprendenti senza essere invadenti" i richiami ai cooperatori dell'Arcivescovo ai quali ha ricordato: "la cooperazione dipende dal fare rete e dall'essere insieme. È fatta da persone che condividono risorse e si sacrificano perché credono nell'ideale che li muove".

A portare il suo saluto anche Massimo Minelli presidente di Confcooperative Lombardia.  "Come cooperative siamo ancorati e forti della nostra tradizione, ma abbiamo bisogno che il tema dell'innovazione ci stravolga e ci cambi in maniera positiva. È un passo nuovo, certo, ma non tutto può essere consegnato al potere tecnologico. Stiamo ragionando su come sia importante uniformarsi al nuovo, ma c'è un altro tema, quello di un ritorno di senso alle origini, un nuovo corso che mantenga viva l'anima della dottrina sociale della chiesa è il nostro auspicio". 

"Il futuro va declinato con delle azioni. Il primo dovere della cooperazione è aprire alle nuove generazioni che significa dargli protagonismo, dargli l'opportunità di sbagliare, accogliere nuovi linguaggi. Milano ha una grande responsabilità, attrae talenti da tutta Italia ed Europa, questo significa non solo opportunità ma anche opportunità di senso per la collettività, perché si possano fare cose e insieme si possa fare di più.  Questa città crea diseguaglianze, ma noi ce ne occupiamo con una missione: nessuno rimanga escluso" ha detto il vicepresidente Granata.

Ad intervenire anche Giovanni Carrara, presidente del Consorzio Farsi Prossimo, Alessandro Maggioni presidente del Consorzio Cooperative Lavoratori - CCL, Umberto Zandrini, presidente di Confcooperative Federsolidaretà Milano Lodi Monza Brianza e la consigliera Rossella Sacco