DETTAGLIO

Condannato Libero, diffamata la cooperativa Intrecci che accoglie i migranti

Condannato Libero, diffamata la cooperativa Intrecci che accoglie i migranti
Ricercata l’offesa gratuita nei confronti di chi “lecitamente percepisce contributi per lo svolgimento di essenziali attività d’assistenza”

Categorie: Dalle Cooperative

Tags: sociale,   migranti,   Accoglienza,   Cooperativa,   diffamazione. quotidiano,   Libero

Il quotidiano Libero condannato dal Tribunale di Milano per aver diffamato la cooperativa sociale "Intrecci". La sentenza di pochi giorni fa si riferisce a un articolo pubblicato dalla testata nel 2017 dal titolo “Turpe speculazione. Elenco dei papponi che si arricchiscono con la tratta dei neri. Nel 2016 fatturati miliardari per coop ed associazioni cattoliche”. Il testo, che faceva riferimento in modo particolare all’accoglienza di persone richiedenti asilo, era corredato da una tabella in cui si citava esplicitamente, tra le altre, proprio la cooperativa della Caritas che ha sede a Rho (MI).

Il giudice ha riconosciuto che il titolo del quotidiano, direttore da Vittorio Feltri, ha volontariamente ricercato l’offesa gratuita nei confronti di chi “lecitamente percepisce contributi per lo svolgimento di essenziali attività d’assistenza”.
Per l’enfasi dell’articolo (“pubblicato in prima pagina, quasi fosse la notizia del giorno”) e l’esclusiva finalizzazione “alla derisione ed insinuazione del carattere para-delittuoso del ricevimento di fondi per lo svolgimento delle attività” della cooperativa, Libero è stato condannato a risarcire i danni per un totale di 25.000 euro.

Inoltre il Tribunale ha ordinato la deindicizzazione dell’articolo dai motori di ricerca generali e la creazione nell’articolo archiviato di un link di riferimento alla sentenza; infine ha ingiunto la pubblicazione del dispositivo della sentenza su Libero, a caratteri doppi del normale.

«La sanzione di questo tipo di linguaggio e comunicazione – ha detto il Presidente di Intrecci Mario Salis – non può che farci piacere. Il tema dell’accoglienza, infatti, è da troppo tempo stressato da toni e offese che non mirano a costruire il bene comune, ma a creare un nemico da additare al rancore sociale. Non è questa la strada da percorrere per costruire una convivenza civile degna del nostro Paese. Utilizzeremo la rifusione del danno stabilita dal Tribunale di Milano per implementare le nostre iniziative concrete di servizio, assistenza e sostegno alle persone più fragili di cui ci occupiamo ogni giorno, indipendentemente dal colore della loro pelle».

«Ci auguriamo che questa sentenza aiuti a ristabilire i termini del dibattito pubblico anche su un tema così divisivo come è diventato quello della migrazioni – spiega il Direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti –. Solo il rispetto reciproco pure di opinioni dialetticamente contrapposte, può contribuire alla costruzione del bene comune».

Chi è la cooperativa sociale Intrecci

“Intrecci” è una cooperativa sociale che si occupa di servizi alla persona. E’ nata nel 2003, nell’ambito delle attività della Fondazione Caritas Ambrosiana, da un percorso di collaborazione tra diverse realtà del mondo ecclesiale, del volontariato e del privato sociale del Rhodense. Progressivamente si è radicata nelle comunità locali del Nord ovest milanese; nel 2011 la cooperativa sociale “Le Querce di Mamre” e “Intrecci” hanno deciso di integrare le loro attività, che si sono così estese a tutta la Provincia di Varese. I principali ambiti di impegno della cooperativa “Intrecci”: Minori, adolescenti e scuole - Inclusione Sociale e contrasto alla grave emarginazione - Accoglienza rifugiati e richiedenti asilo - Housing sociale e sostegno famiglie in difficoltà -Relazioni di cura: sostegno ad anziani e persone con disabilità – Salute mentale – Welfare di comunità. A Intrecci prestano la loro opera 103 soci e 163 lavoratori. Collaborano alle attività più di 400 volontari.