«L'Italia è tra i paesi peggio urbanizzati d'Europa e presenta il maggiore consumo artificiale di suolo il 7,6% contro la media Ue del 4,1%, quasi il doppio (nel 1991 eravamo fermi al 4,6% dati ISPRA/ISTAT). Chiediamo al governo di intervenire e sbloccare il ddl sul consumo del suolo fermo in Parlamento (ce ne sono ben 8) per il mancato accordo con le Regioni. L’obiettivo è migliorare le città italiane, ridare centralità all’abitare, creare un legame profondo tra politica e habitat delle città». È la proposta di Alessandro Maggioni confermato oggi alla presidenza di Confcooperative Habitat dall’assemblea nazionale dei delegati delle 1.300 cooperative di settore che rappresentano 77.500 soci.
L’assemblea è stata l’occasione per presentare la “Carta dell’Habitat” (la trovi in allegato alla notizia), nuovo decalogo di valori e principi operativi ideato per Confcooperative dal professore emerito di Urbanistica del Politecnico di Milano Giancarlo Consonni: 1) polis, politica e habitat: un legame profondo; 2) promuovere l’arte di abitare; 3) perseguire un nuovo patto tra le generazioni; 4) fare città nell’era delle metropoli; 5) porre l’urbanità al centro delle relazioni; 6) ridare centralità all’abitare; 7) armare la città di convivenza civile; 8) curare la capacità riproduttiva della terra; 9) rafforzare la propensione inclusiva della città; 10) rinnovare l’equilibrio fra dovere e dono con la bellezza civile.
«In 4 città metropolitane (Torino, Milano, Roma e Napoli) vive 1/5 della popolazione. Nelle 21 principali città italiane – continua Maggioni – vivono 22 milioni di persone con una densità abitativa quattro volte superiore alla media nazionale. Negli ultimi anni, il consumo di suolo e di paesaggio non è stato determinato da una spinta demografica. Per questo – aggiunge Maggioni – è necessario regolare al meglio le trasformazioni territoriali, riducendo l’intasamento delle città, oggi sempre meno vivibili e sempre meno a dimensione di persona e di famiglia, con tempi di percorrenza casa - lavoro troppo elevati che minano la qualità della vita. Basti pensare che gli italiani bruciano 128 minuti al giorno per andare e tornare dal lavoro, vale a dire quasi 11 ore a settimana, una in più della media europea. Parliamo di 23 giornate intere nel corso dell’anno, assediati tra asfalto, auto, mezzi pubblici. Peggio di noi in Europa solo la Grecia».
«L’obiettivo è di riqualificare le città - dal centro storico alle periferie – tramite autentiche cooperative di abitanti, rigenerando il tessuto urbano per garantire benessere abitativo, responsabilità ecologica e sicurezza sismica. Per fare ciò serve non solo un radicale impegno culturale, ma anche una strutturale riforma della fiscalità che accompagni il raggiungimento di tali obiettivi. L’Agenzia del Demanio che gestisce 43.185 beni per un valore di 60,5 miliardi di euro ha un ambizioso piano di rigenerazione con 3,2 miliardi di euro da investire in 10 anni. Una parte di queste risorse saranno destinate alle opere antisismiche, ma – conclude Maggioni – possono rappresentare un importante punto di partenza per migliorare l’habitat delle nostre città».