"Tutto dipende dall’approccio con cui si guarda questo fenomeno. Non possiamo prescindere dal fatto che stiamo parlando di persone, di uomini, donne e bambini, giovani e anziani, che vengono via da situazioni di invivibilità. Che sia meglio poi morire per guerra, carestia o siccità, lascio a voi scegliere. Però nessuno di noi andrebbe via e affronterebbe un viaggio denso di pericoli e incognite se non fosse spinto da una vera necessità". A dirlo Massimo Minelli, Presidente di Confcooperative Lombardia durante l'incontro "Europa, più uniti per essere più aperti" organizzato venerdì scorso all’Urban Center del Comune di Milano dalle Acli Milanesi insieme al Coordinamento La Pace in comune .
Al centro del dibattito il tema dei confini, dell'accoglienza e dell'integrazione. Con qualche numero. "Lo Sprar in Lombardia coinvolge 49 comuni su 1523, poco più del 3%, con 55 progetti per 1980 posti, di cui 235 destinati a minori e 15 a persone con disagio mentale. Un dato ben al di sotto della media nazionale che invece è dell''8 % - dice Minelli - Insomma, un'invasione gonfiata".