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Fondo di integrazione salariale (Fis), le nuove indicazioni dell’Inps

La circolare riguarda l'estensione dell'operatività alla fascia +5/15 dipendenti, ai datori di lavoro in generale e ai datori di lavoro “non imprese” con più di 15 dipendenti

Categorie: Sindacale Giuslavoristico

Tags: cooperative,   Fondo di integrazione salariale

Dall’INPS nuove indicazioni sull’operatività del FIS (fondo d’integrazione salariale) dedicato alle imprese cooperative che non si avvalgono degli ammortizzatori ordinari.  Un nuovo strumento, introdotto dal Jobs Act, che pagato dalle imprese rende generale e universale la copertura sociale delle forme di sostegno al reddito in caso di necessità.

Il FIS costituisce la prosecuzione del Fondo di solidarietà residuale per il quale le imprese hanno versato i contributi dal 2014 e ricevuto prestazioni soltanto dal 18-12-2015, data di costituzione del Comitato amministratore. Inizialmente il Fondo residuale era rivolto alle sole imprese. Il Dlgs. n.148/2015 prende invece a riferimento i “datori di lavoro” (anche non organizzati in forma di impresa) demandando ad un successivo decreto l’entrata a regime del FIS. 

Con il DM n. 94343 (in vigore da marzo 2016) si stabilisce per i datori di lavoro “non imprese” con più di 15 dipendenti la decorrenza della contribuzione dall’1-1-2016 e la decorrenza delle prestazioni (non essendoci stata alcuna contribuzione nel 2014/2015) dall’entrata in vigore del decreto. Infatti, la circolare affronta in modo esplicito il tema dell'estensione dell'operatività alla fascia +5/15 dipendenti, ai datori di lavoro in generale e i datori di lavoro “non imprese” con più di 15 dipendenti.                 

    Dipartimento politico sindacale - Confcooperative

Servizio Sindacale - Giuslavoristico


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