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ACCOGLIENZA, "CARTA" COOPERAZIONE LOMBARDA DIVENTA MODELLO NAZIONALE

ACCOGLIENZA, "CARTA" COOPERAZIONE LOMBARDA DIVENTA MODELLO NAZIONALE
Firmato al Viminale accordo tra Ministero dell’Interno, Anci e Alleanza delle cooperative sociali per la costruzione di un modello unico di accoglienza basato sullo Sprar

Categorie: Primo Piano

Tags: cooperazione,   migranti,   solidarietà

“Tutto è nato da un progetto pilota in cui, con le cooperative lombarde, abbiamo creduto dall’inizio. Siamo orgogliosi di aver dato vita a questo modello d’accoglienza, che serve a distinguerci, a differenziarci da chi opera nell’illegalità. Oggi, seppur con qualche variante, questa volontà  è diventata un modello nazionale e per questo devo un grazie al sostegno dell’Alleanza delle Cooperative Sociali e in particolare al suo portavoce, Giuseppe Guerini. A chi ci addita, a chi si diletta con il qualunquismo di certi scandali diciamo che questa è la vera forza della cooperazione, questi sono i risultati di chi lavora davvero per il Paese”. Così Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia e dell’Alleanza delle Cooperative Lombardia Welfare, commenta la firma al Viminale della “Carta della buona accoglienza” tra Ministero dell’Interno, Anci e Alleanza delle cooperative sociali per la costruzione di un modello unico di accoglienza basato sullo Sprar

Le linee guida della “Carta” erano state presentate per la prima volta a dicembre 2015 dall’Alleanza delle Cooperative Lombardia Welfare con l’intento di definire, per i centri gestiti dalle aderenti, alti standard qualitativi d’accoglienza e percorsi d’integrazione efficaci.

“In Lombardia, ricordo, sono 40 le cooperative aderenti al progetto, quasi  il 60% dei posti letto della regione – ha proseguito Minelli -. Da metà aprile siamo partiti con l’attività ispettiva. Abbiamo controllato 16 centri, supervisionati in 7 casi da Anci con la presenza di sindaci e assessori comunali. I risultati sono stati positivi. Buono anche il rapporto con il territorio – ha concluso -. In tutte le strutture c’è sempre il coinvolgimento delle comunità locali, anche per quanto riguarda la formazione professionale e l’inserimento lavorativo”.

Nel corso della presentazione davanti al viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, Giuseppe Guerini, portavoce dell'Alleanza delle Cooperative Sociali, ha infine annunciato: “Consegneremo a tutte le Prefetture una white list delle cooperative sociali al fine di elevare il rating della legalità nell'assegnazione degli appalti”.

Alla base della Carta, un patto di diritti doveri tra migrante e il nostro Paese e la ferma volontà di instaurare un circuito virtuoso tra diritti da tutelare e utilità sociali da condividere. A questo fine, l’attuale sistema duale di accoglienza dovrà convergere sul modello unico incarnato dallo Sistema gestito dai Comuni, alle cui Linee guida e al cui Manuale operativo farà riferimento il nuovo modello di accoglienza nazionale, a partire dalla trasparenza amministrativa già adottata dallo stesso SPRAR sulla base delle linee guida emanate dall’Anac e del nuovo codice degli appalti.


L’obiettivo primario su cui si impegnano i firmatari della Carta è quello di passare gradualmente dall’accoglienza in centri collettivi a percorsi di accoglienza in abitazione, con standard di qualità che garantiscano servizi adeguati, dalle caratteristiche delle stesse abitazioni alla presenza di personale socio educativo qualificato in ogni fase dell’accoglienza. L’adeguamento alle politiche dello SPRAR si concretizzerà anche nella previsione di percorsi di mediazione culturale, corsi di italiano, tutela legale, garanzia di pasti, vestiario, igiene personale, formazione professionale e azioni costanti di coinvolgimento dei territori che accolgono i migranti, con un lavoro congiunto di Comuni e Prefetture.