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MARCO MENNI ALLA GUIDA DI CONFCOOPERATIVE BRESCIA

MARCO MENNI ALLA GUIDA DI CONFCOOPERATIVE BRESCIA
 “Abbiamo voluto, in ogni frangente e in ogni occasione, a volte con fatica e difficoltà, rivendicare il rispetto che meritano le cooperative"

Categorie: Primo Piano

Tags: Stagione assembleare Confcooperative

Grande partecipazione sabato 27 febbraio 2016 all'Assemblea provinciale di Confcooperarative Brescia, presso il Centro Pastorale Paolo VI, che ha visto la riconferma di Marco Menni alla guida per i prossimi 4 anni e l'elezione del nuovo Consiglio Provinciale passato da 35 a 45 membri per dare spazio a giovani e donne.


Un’Assemblea intensa, dal ritmo serrato che dopo i saluti del delegato vescovile mons. Ivo Panteghini, del Sindaco di Brescia Emilio Del Bono, del Presidente della provincia Pierluigi Mottinelli, dell’europarlamentare Luigi Morgano e dell’assessore regionale allo Sviluppo Mauro Parolini e prima degli interventi del presidente di Federcasse Alessandro Azzi e del Presidente nazionale Maurizio Gardini, ha ascoltato con grande attenzione la relazione del Presidente.


"È stato un quadriennio di cambiamento, nel contesto economico più difficile dal secondo dopoguerra, un cambiamento che proseguirà" ha detto Menni alla platea. “Ma dentro questo quadro congiunturale, Confcooperative non si è mostrata inoperosa. Ciò ha significato ricercare nuove strade, non arretrare innanzi alle difficoltà, allargare ancora una volta la partecipazione attiva. Ha voluto dire avere coraggio, quel coraggio che permette di affrontare situazioni difficili, che non è l'assenza di timore, ma piuttosto la consapevolezza che c'è qualcosa di più importante della paura o del futuro incerto. Ha voluto dire porsi il tema dell’adeguamento del proprio ruolo e della propria struttura ai cambiamenti, mantenendo autonomia e, al contempo, garantendo attenzione, partecipazione, responsabilità”. 


Menni ha proseguito dicendo “Abbiamo voluto, in ogni frangente e in ogni occasione, a volte con fatica e difficoltà, rivendicare il rispetto che meritano le cooperative. Una vera e propria battaglia culturale, non ancora terminata e condotta anche ben addentro il mondo cooperativo, per recuperare la consapevolezza delle nostre comunità, la nostra buona reputazione, la nostra capacità organizzativa, il nostro rispetto delle regole, la nostra volontà di operare per il cambiamento”. 


Due gli affondi del Presidente: i giovani e le BCC. “Abbiamo sostenuto gli incontri fra giovani imprenditori e cooperatori bresciani in più sedi – ha detto per quanto riguarda i giovani - Crediamo che la forma cooperativa possa costituire la formula giusta per alcune start up, per mettere in rete piccoli imprenditori nella promozione di nuove forme cooperative. Vogliamo investire sui giovani imprenditori cooperativi e nei giovani dirigenti associativi perché crediamo nella nostra capacità di avere uno sguardo intergenerazionale fecondo”. Esplicita e profonda irritazione ha espresso Menni riguardo al metodo adottato dal Governo nel varare la recentissima riforma delle BCC.


“Il lungo lavoro di confronto per una soluzione condivisa – ha spiegato - condotto da Confcooperative e Federcasse, in sintonia con Banca d’Italia e il Ministero, è stato improvvisamente disatteso e minato con una determinazione raffazzonata dell’ultimo minuto. Un vero e proprio tradimento, una sconnessione antidemocratica coi territori e le loro rappresentanze, con una decisione solitaria e imperativa di palazzo Chigi”. 


Menni ha parlato di una decisone che rischia di far deflagrare l’intero mondo della cooperazione per quanto riguarda l’opzione di “way-out” che nella riforma concede alle Bcc con un patrimonio superiore a 200 milioni di euro di trasformarsi in Spa versando il 20% delle riserve indivisibili all’erario, affrancando le riserve rimanenti a favore dei soci in sottrazione alla destinazione a fini mutualistici. “Siamo in presenza di una sorta di furto, del nostro passato e del nostro futuro, uno stratagemma che mette a rischio l’intero sistema cooperativo” ha concluso il Presidente.


Infine la chiusura che apre al nuovo, a quel 30% di giovani e 30% di donne che è stato voluto per la formazione di un Consiglio provinciale rinnovato, aperto, autorevole. “Molto resta da fare, nel disegno di rappresentanza per le cooperative e delle cooperative che abbiamo in mente – ha concluso Menni -  ben addentro l’idea che mi sono sforzato di comunicare, di un territorio dove agire nell’economia e nella società. A ognuno di noi cooperatori chiedo un rinnovato impegno, ricco di intelligenza e di soddisfazioni, per far crescere con nuovi strumenti la comunità locale, per essere innovativi nella proposta, per offrire nuove opzioni a chi si occupa del benessere e delle necessità di ogni cittadino”.